Democrazia è responsabilità
Articolo pubblicato da L'Unità (file PDF).
Visto il clamore suscitato dalle recenti vicende che hanno coinvolto il gruppo del PD al Senato mentre si sta discutendo delle riforme costituzionali e, in particolare, quelle del bicameralismo e del Titolo V, credo sia utile provare a rimettere i diversi passaggi nella loro reale dimensione per evitare che si perdano di vista le priorità e le conseguenze concrete delle scelte fatte e da fare.
Visto il clamore suscitato dalle recenti vicende che hanno coinvolto il gruppo del PD al Senato mentre si sta discutendo delle riforme costituzionali e, in particolare, quelle del bicameralismo e del Titolo V, credo sia utile provare a rimettere i diversi passaggi nella loro reale dimensione per evitare che si perdano di vista le priorità e le conseguenze concrete delle scelte fatte e da fare.
Sia chiaro, si può non condividere la proposta di riforme in campo o la scelta fatta dal gruppo di non delegare più Corradino Mineo a rappresentarci in I Commissione nel momento in cui si sta cominciando a votare sugli emendamenti, ma non esiste un problema di violazione delle regole, né siamo di fronte ad una scelta autoritaria che vuole tappare la bocca al dissenso interno.
Trovo anche legittima la scelta»
Sulle riforme niente slealtà
Intervista a Luigi Zanda di Francesco Bei per La Repubblica
Senatore Zanda, la accusano di reprimere il dissenso interno in combutta con Renzi e Boschi. Alla prossima assemblea dei senatori scorrerà il sangue?
Senatore Zanda, la accusano di reprimere il dissenso interno in combutta con Renzi e Boschi. Alla prossima assemblea dei senatori scorrerà il sangue?
«No, niente sangue. Voglio però osservare che quella di martedì sarà solo la sedicesima assemblea che i senatori del Pd dedicano alle riforme, senza contare due riunioni della direzione nazionale del partito. E incommissione Affari costituzionali ci sono già state oltre settanta ore di dibattito».
Il caso Mineo
Proponiamo alcuni commenti alla vicenda della sostituzione di Corradino Mineo alla Commissione Affari Costituzionali del Senato e alla reazione dei senatori che si sono autosospesi dal PD.
Lorenzo Gaiani (Sindaco di Cusano Milanino): "Ma insomma dove credevano di essere Mineo e soci? In un albergo a ore? In un luogo magico dove alcuni hanno soltanto diritti ed altri soltanto doveri? In un partito e in un gruppo parlamentare, una volta che c'è una linea condivisa democraticamente sancita (cosa diversa dai mutevoli umori di due tirannelli da strapazzo come accade altrove), quella linea si segue, e servirsi delle posizioni acquisite nelle istituzioni grazie a quel partito e a quel gruppo parlamentare per fare ostruzionismo rispetto alla linea del partito è un atteggiamento culturalmente disonesto.
Lorenzo Gaiani (Sindaco di Cusano Milanino): "Ma insomma dove credevano di essere Mineo e soci? In un albergo a ore? In un luogo magico dove alcuni hanno soltanto diritti ed altri soltanto doveri? In un partito e in un gruppo parlamentare, una volta che c'è una linea condivisa democraticamente sancita (cosa diversa dai mutevoli umori di due tirannelli da strapazzo come accade altrove), quella linea si segue, e servirsi delle posizioni acquisite nelle istituzioni grazie a quel partito e a quel gruppo parlamentare per fare ostruzionismo rispetto alla linea del partito è un atteggiamento culturalmente disonesto.
Vannino Chiti, poi, che fu dirigente»
Quale nuovo Senato?
Per la mia età, e la mia storia personale, non potrei mai essere un renziano "viscerale". Non per nulla, ho votato Bersani, la prima volta, alle primarie del Pd. Ora, però, sto convintamente con il segretario nazionale/presidente del consiglio (un'abbinata che peraltro non gradisco) sul tema della "riforma del Senato", e sulla connessa vicenda Mineo & company. E considero che l'esaltazione, a cura degli "autosospesi", del principio secondo il quale non c'è vincolo di mandato, per gli eletti, mi spingerebbe innanzitutto a domandarmi chi, comunque, ha eventualmente dato mandato a chi, nelle ultime elezioni politiche, se non le segreterie dei partiti.