Il Pd unito si sieda al tavolo con M5S
Il Partito democratico si sieda al tavolo con il Movimento 5 stelle e inizi a discutere "avendo ben chiara la sua posizione". Franco Mirabelli, senatore dem, lo dice all'AGI in vista della Direzione di giovedì prossimo chiamata a decidere se avviare o meno il confronto con il partito guidato da Luigi Di Maio per iniziare a concordare un programma di governo. "Scegliere di non sedersi a quel tavolo - afferma - sarebbe stravagante. Perché il Presidente della Repubblica ha dato una mandato esplorativo al presidente della Camera e perché dal Movimento è arrivata l'assicurazione, chiesta dal Pd, che il forno con la Lega è stato chiuso definitivamente. Nulla osta, quindi, a verificare se ci sono le condizioni" per parlare di un programma comune a partire dai punti proposti dal Pd nel corso della campagna elettorale.
Un disco rotto
In questi giorni capisco cosa prova un disco rotto. Mi sembra di ripetere sempre la stessa cosa, stessa cosa che puntualmente non viene capita. Non siamo allo stadio, non si fa il tifo per tizio o caio. Non siamo in un sistema maggioritario, è vero bastava un sì per cambiare la dialettica, però ciò non è accaduto, e i numeri per un governo si trovano in Parlamento. Punto, fine del cinema.
Quindi la situazione attuale politica attuale la trovo quantomeno surreale. E fa male, fa male vivere in un Partito dove si fatica a intravedere una linea, dove si delegittima chi ha la possibilità di mediare tra le varie sensibilità e dove si escludono a priori opportunità per livore vendicativo. Me ne faccio poco di tanti begli hashtag #senzadime.
La situazione in questo momento
Ho riflettuto a lungo, senza certezze, e penso sia opportuno fare qualche considerazione da condividere.
Prima di tutto penso sia propedeutico dichiarare da subito che IN QUESTO MOMENTO non si sta parlando se fare o meno un governo assieme al Movimento 5 Stelle e nessuno lo dice ma anche con LEU e con qualche altro cespuglietto politico . Occorre decidere se è opportuno o meno attivare una fase di confronto.
Io penso sia opportuno andare a vedere le carte e cominciare a fare sottolineature non superficiali.
Non mi convince molto il contratto anche se da qualche parte va di moda, cosa ci metto nel contratto, ognuno la sua parte?
About Politics
Una soluzione "alla tedesca", per la formazione del nuovo governo, a me pare del tutto irrealistica. Innanzitutto, perché Di Maio non è la Merkel.
Eppoi, in Germania, lo 'scontro' elettorale tra Cdu-Csu e Spd non ha mai superato i livelli "di guardia", diversamente da quanto è avvenuto da noi, dove il M5S ha 'sputtanato' (il termine è decisamente appropriato) ripetutamente, per anni, il Pd, il suo avversario numero uno in questa campagna elettorale. Fino a ieri, cioè, i Cinquestelle hanno avvelenato i pozzi -come scrive un amico che riprendo- del campo democratico. Prima, perciò, di sollecitare contatti, Di Maio avrebbe dovuto fare pubblica ammenda davanti al Pd. Certo, comprendo, sul tema, il fastidio dei compagni di "LeU" (che hanno anch'essi qualche non lieve responsabilità per via di una scissione totalmente ...improduttiva) per l'unico modulo che li potrebbe rivedere in qualche misura attori della scena politica.