Expo dopo 3 anni
«Non sarei diventato sindaco se non avessi fatto Expo». Beppe Sala torna a casa. Per la prima volta da sindaco varca i cancelli dell’Expo, a tre anni esatti da quel primo maggio 2015. Ora Expo si chiama «Mind, Milano innovation district», e diventerà il più grande parco scientifico e tecnologico d’Italia. La prima persona che Sala incontra è Romano Bignozzi, il mitico capo-cantiere di Expo. Sono abbracci e un filo di commozione. «Anche se ho voltato pagina, professionalmente questo è stato il sogno più bello della mia vita che ha prodotto un’opera che rappresenta le virtù di Milano e della Lombardia».
Aperto il bando delle periferie
Con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita nei quartieri milanesi, di articolare ed arricchire le offerte e le opportunità per chi li abita, sostenendo le molte realtà sociali presenti in città, l'Amministrazione comunale di Milano ha lanciato il 'Bando alle periferie 2018' che rimarrà aperto fino al 1° giugno. L'avviso pubblico messo a punto dalla Direzione Periferie, finanziato con un milione di euro, quasi il doppio rispetto all'edizione scorsa, è aperto alla partecipazione di fondazioni, onlus, associazioni di volontariato, di promozione sociale, sportiva, culturale, di food policy e sostenibilità ambientale, sia a titolo individuale sia in forme di partenariato.
Da Expo a Mind
Pioveva, esattamente come tre anni fa. E anche per questo Primo Maggio che ha segnato la "ripartenza", è stato l'Albero della Vita ad accendersi di luci, musiche e colori. Uno spettacolo, quello del simbolo del 2015, a cui hanno assistito per celebrare un passaggio di consegne ufficiale tra Expo e Mind. Perché, ormai, è così che si chiama l'area degli ex padiglioni dell'Esposizione destinata a diventare un Parco della scienza, del sapere e dell'innovazione. Milano innovation district.
Bene comune per Cerro Maggiore
Piera Landoni aveva annunciato di correre alle elezioni comunali del 10 giugno alla guida di una lista civica. Ora è stato annunciato il nome della lista: si tratta di “Bene Comune”.
“Non abbiamo la bacchetta magica, ma un grande ideale sì: lavorare con persone appassionate al bene comune” spiega la candidata. Che prosegue: “Difficile fare il sindaco ma io ci voglio provare mettendo la faccia insieme ad alcuni professionisti. Non professionisti della politica ma persone che hanno realizzato qualcosa nel proprio lavoro, vita e comunità. Persone che hanno dimostrato di lavorare, in diversi settori, per il bene comune, senza promettere la luna a nessuno.