Intervento svolto all'incontro "Ricominciamo. Dalle persone, da Milano, da un nuovo PD" (video).
Nei prossimi mesi dovremo discutere molto insieme.
Credo che negli anni in cui siamo stati al Governo abbiamo fatto molte cose utili per il Paese e i cui risultati vedremo meglio anche più avanti.
Gli elettori, però, alle urne si sono espressi e quel 18% che ha preso il PD non credo significhi che i nostri elettori volevano che stessimo all’opposizione. Casomai quella percentuale ci dice che dobbiamo cambiare, che ci vuole discontinuità, che qualcosa non ha funzionato e che dobbiamo ragionare su ciò che non ha funzionato.
Si dice che molti elettori della sinistra oggi non si sentono più a casa nel PD, in realtà non si sentono più a casa in nessun partito della sinistra in Europa e nel mondo, basta vedere i risultati dei partiti di sinistra in Europa.
Se pensiamo»
La proposta della Commissione europea sul bilancio dell’Ue per il periodo 2021-2027 è insufficiente per superare le sfide che abbiamo di fronte, a partire dalla disoccupazione e dalla coesione sociale. Apprezziamo l’aumento dei fondi dedicati alla ricerca, alle Pmi, al programma Erasmus e alle nuove priorità sull’immigrazione, sulla sicurezza e sulla difesa, ma non si può pensare di costruire l’Europa del futuro tagliando i fondi di coesione, che passano da circa il 34% al 29%, e quelli sull’agricoltura.
Dopo che l’anno scorso tutti i leader hanno sottoscritto la Dichiarazione di Roma e hanno approvato il Pilastro europeo per i diritti sociali serviva più impegno sulla coesione, non più tagli.
Il dilagare»