Fermiamo l’onda nera
«Nutro una profonda inquietudine sul futuro della democrazia. Si stanno creando condizioni politiche e persino antropologiche per le quali la più grande conquista del Novecento, costata il sangue di Auschwitz e la prova dei gulag, e cioè la democrazia, può essere rimessa in discussione».
È stato Walter Veltroni a suggerire a Matteo Renzi l’idea di convocare a Como, teatro della famigerata incursione nazi, una grande manifestazione. Ma a preoccupare l’ex segretario del Pd non è solo il singolo episodio, e neppure la catena di eventi simili che lo hanno preceduto, bensì il timore che siano tutte tessere di un puzzle il cui minaccioso soggetto politica e società civile stentano a riconoscere: «Un’onda nera – dice Veltroni a Repubblica – sta squassando l’Occidente.
La partita sanità si sposta alla Camera
Non tutto è come appare. E questo vale anche per la legge di Bilancio con il corredo del maxiemendamento approvato dal Senato in queste ore. Almeno per quanto riguarda la sanità. Dove il Pd promette che saranno affrontati i temi cruciali su cui Palazzo Madama non ha trovato la quadra per ovvie ragioni di numeri.
Come ha spiegato oggi Emilia De Biasi (Pd), presidente della commissione Sanità al Senato, intervenuta alla manifestazione dei sindacati medici per il lancio dello sciopero generale del 12 dicembre: «Vanno affrontati tre problemi. Il primo è quello dei contratti, il secondo è quello del personale, il terzo quello che riguarda gli Irccs, della ricerca biomedica del nostro Paese.
Taglieremo la durata dei contratti a termine
Sin dai tempi di Renzi a Palazzo Chigi è lì che si prendono le decisioni su lavoro e pensioni. Allora il consigliere per le questioni economiche era Tommaso Nannicini, ora al suo posto c’è Marco Leonardi. È lui che ha seguito in prima persona l’ultima trattativa coi sindacati.
Leonardi, nonostante il vostro impegno la Cgil ha preso un’altra strada. La Camusso in piazza chiede l’abiura del Jobs Act. Cosa risponde?
«Sulle pensioni il governo ha fatto quel che ha potuto. Siamo disposti a discutere anche di mercato del lavoro purché si evitino scontri ideologici».
«Sulle pensioni il governo ha fatto quel che ha potuto. Siamo disposti a discutere anche di mercato del lavoro purché si evitino scontri ideologici».
Dieci anni del PD
Intervento svolto ad un incontro a Cornaredo.
Il Partito Democratico che avevamo immagino 10 anni fa sicuramente non è quello che abbiamo oggi.
Non potevamo immaginare che saremmo arrivati a questo punto prima della crisi, quando ancora la globalizzazione non aveva prodotto gli effetti negativi che poi ha portato. Lo scenario che abbiamo dovuto affrontare è molto diverso da quello che c’era allora: non c’erano i populismi, non c’era il Movimento Cinque Stelle; lo stesso centrodestra era molto diverso da quello attuale, fortemente a trazione leghista e che sta diventando capace di intercettare le spinte populiste che purtroppo si stanno manifestando in tutta Europa.