Dobbiamo ripensare il modo in cui vive il pluralismo dentro al PD
Credo che oggi alla Direzione Nazionale del PD ci debba essere una discussione libera da condizionamenti e imposizioni e si dovrà valutare la situazione per quella che è in questo momento.
È evidente che avremmo voluto che ci si potesse confrontare sulla possibilità di avviare una trattativa con M5S o meno dopo la missione affidata dal Presidente della Repubblica a Fico ma quell’ipotesi è uscita dalle cose possibili, anche per responsabilità di M5S che non ha voluto attendere l’esito della Direzione del PD.
A questo punto occorre discutere di come ricominciare.
La fiducia a Martina è la premessa per l’unità del partito
Ho letto che Renzi spera nell’unità del partito domani in direzione. Anch’io, ovviamente. Di certo non ci divideremo sulla prospettiva di un rapporto coi 5 stelle che non è più sul tavolo dalla sua intervista di domenica sera e conseguenti reazioni di Di Maio. Ora il tema è un altro. Si tratta di restituire autorevolezza al partito nel percorso delle consultazioni.
Quindi l’unità si può costruire facilmente, anche passando dalla chiarezza di un confronto politico, ma partendo da un voto esplicito di fiducia della Direzione al segretario reggente, atto minimo ma indispensabile per dargli la forza di gestire una fase così difficile, sino all’Assemblea o al Congresso, vedremo.
E sono certo che Renzi, che ha a cuore come tutti noi l’unità del Pd, sarà il primo a votare la fiducia al suo ex vicesegretario.
E sono certo che Renzi, che ha a cuore come tutti noi l’unità del Pd, sarà il primo a votare la fiducia al suo ex vicesegretario.
Dobbiamo rinnovare la fiducia a Martina
Marina Sereni, oggi lei sarà in direzione. Renzi chiede di evitare rotture.
«Nessuno vuole divisioni artificiali, ma penso che bisogna recuperare il ruolo degli organismi dirigenti. E bisogna farlo nel migliore dei modi. C’è un punto che va chiarito: chi parlerà a nome del Pd nelle prossime settimane? Avevamo chiesto a Martina di farlo. Il reggente ha cercato di interpretare questo ruolo con la collegialità». Quindi bisogna votare per rinnovare la fiducia a Martina?
«Io penso di sì. Non c’è più il tema del dialogo con M5S, e io sarei andata al confronto pur non dando per scontato l’esito ma ora, dopo le parole di Renzi in tv, il punto è capire chi rappresenta il Pd».
Il confronto libero e trasparente è la condizione per l'unità
L'approvazione all'unanimità dell'Ufficio di Presidenza del gruppo del Pd al Senato è un segno importante.
La conferma che, se si parte dalle ragioni del nostro stare insieme nel rispetto delle differenze che devono essere considerate una ricchezza, l'unità non solo è necessaria ma è possibile.
Spero che in Direzione possa prevalere lo stesso spirito, ci sia un confronto libero e trasparente, che è condizione per l'unità e può dare più forza al segretario reggente e a tutto il gruppo dirigente del Pd in questo momento difficile.
Con la consapevolezza che non c'è in gioco solo il futuro nostro, ma quello del Paese.
La conferma che, se si parte dalle ragioni del nostro stare insieme nel rispetto delle differenze che devono essere considerate una ricchezza, l'unità non solo è necessaria ma è possibile.
Spero che in Direzione possa prevalere lo stesso spirito, ci sia un confronto libero e trasparente, che è condizione per l'unità e può dare più forza al segretario reggente e a tutto il gruppo dirigente del Pd in questo momento difficile.
Con la consapevolezza che non c'è in gioco solo il futuro nostro, ma quello del Paese.