Il presidio medico di Casteggio va tenuto aperto
Non si tocchi la guardia medica. Il presidio di Casteggio va tenuto aperto. Farò un’interrogazione all’assessore.
Mi sono nettamente espresso per un “no” alla chiusura della guardia medica di Casteggio e affinché si mantengano gli impegni presi con il territorio.
Su questo ho già deciso che farò un’interrogazione all’assessore regionale al Welfare.
Dunque, l’Ats ritiri la decisione e ascolti le richieste di tutti i sindaci del territorio che solo pochi mesi fa si erano espressi in modo chiaro e unanime per il mantenimento del servizio di guardia medica. La cosa che fa rabbia è che prima delle elezioni ci erano state date ampie rassicurazioni di rivedere la decisione e ora, incassato il risultato elettorale, viene fatto esattamente il contrario.
Mi sono nettamente espresso per un “no” alla chiusura della guardia medica di Casteggio e affinché si mantengano gli impegni presi con il territorio.
Su questo ho già deciso che farò un’interrogazione all’assessore regionale al Welfare.
Dunque, l’Ats ritiri la decisione e ascolti le richieste di tutti i sindaci del territorio che solo pochi mesi fa si erano espressi in modo chiaro e unanime per il mantenimento del servizio di guardia medica. La cosa che fa rabbia è che prima delle elezioni ci erano state date ampie rassicurazioni di rivedere la decisione e ora, incassato il risultato elettorale, viene fatto esattamente il contrario.
Milano Arch week
Dai talk con ospiti italiani e internazionali per fare il punto sullo stato dell’architettura e sul futuro delle città, compresa Milano, su temi cruciali come la mobilità, la forestazione urbana, le periferie, l’accesso ai servizi, le disuguaglianze, il digitale. Sino, ad esempio, alle visite con guide d’autore in vespa (Stefano Boeri, Cino Zucchi) alle case museo di alcuni storici designer milanesi (tra gli altri Luigi Caccia Dominioni, Vico Magistretti) e ad alcune architetture, luoghi iconici della città e istituzioni culturali, da Fondazione Prada al Mudec. Ritorna per il secondo anno la Milano Arch week - dal 23 al 27 maggio-, organizzata da Comune, Politecnico e Triennale in collabrazione con la Fondazione Feltrinelli. Ancor più arricchita nei contenuti con un format già sperimentato a Milano per altre «Week», ossia diffuso.
Chiaravalle, rifugio di donne vittime di violenza
Per anni è stato uno dei più importanti investimenti della ‘ndrangheta in Lombardia. Da domenica, diverrà un luogo unico nel suo genere: il contenitore di un melting pot dove vivranno settanta persone provenienti da tutto il mondo, oltre che uno spazio di relazioni e accoglienza diffusa.
“Casa Chiaravalle”, l’immobile più esteso mai confiscato a un’organizzazione criminale in Lombardia, torna a disposizione dei milanesi. E lo fa con una veste nuova, che di fatto dovrebbe essere assunta a modello ogni qual volta ci si trova a dover trovare una nuova collocazione a un bene confiscato. La struttura - 1300 metri quadri di immobili, 700 di capannoni, tre ettari di giardino e sette di terreno a uso agricolo - sarà affidata a «Passepartout - Rete di imprese sociali» per accogliere donne italiane e straniere vittime di violenze, in compagnia dei loro nuclei familiari.
Sì al restyling di piazzale Loreto
Un piano di governo del territorio nel segno della «discontinuità».
Il sindaco Giuseppe Sala annuncia che il nuovo documento urbanistico sarà più flessibile di quello firmato dalla Giunta comunale guidata dal sindaco Giuliano Pisapia e dall’assessore all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris. Un’anticipazione che arriva alla vigilia dell’incontro in programma stamattina in Triennale proprio sulla presentazione del nuovo Pgt. Il titolo dice tutto, o quasi: «Milano 2030». Il primo cittadino, al termine della seduta di Giunta all’interno della biblioteca di via San Paolino, sottolinea che «la scelta che stiamo facendo insieme all’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran non è di fare un Pgt che limi le questioni, ma di fare un Pgt di discontinuità.