
La scampata procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia, le nomine in Europa, la visita di Putin in Italia e la nomina del cinese Qu Dongyu al vertice della Fao, sono fra i temi che tocca
Romano Prodi nel suo articolo di fondo sul Messaggero. A proposito dello stop alla procedura d'infrazione, Prodi spiega che come nelle sue previsioni "piccoli aggiustamenti necessari per venire incontro ai desideri di Bruxelles sono stati messi in atto e il ministro Salvini, contrariamente al solito, non ha buttato sul tavolo proposte volutamente provocatorie nei confronti della Commissione". Ancora, secondo le previsioni "avremo un nuovo esame a ottobre, nel quale sarà assai arduo presentare un bilancio per il prossimo anno compatibile con la necessaria strategia di risanamento dei nostri conti".
Venendo alle nomine»

Procedura di infrazione evitata. Bene. Come? Minori spese (leggi tagli) e maggiori entrate (leggi soprattutto fatturazione elettronica, introdotta dai precedenti governi). La più classica delle manovre correttive per 7,6 miliardi. Così Conte e Tria, mentre i due Vice premier si davano letteralmente alla macchia, più lontano possibile da Palazzo Chigi, si prendono la responsabilità di rispondere alle richieste europee per il 2019 e si impegnano a fare altrettanto per il 2020, senza ovviamente poter specificare troppo. Le autorità europee, saggiamente, accolgono con soddisfazione l’assestamento di bilancio ed evitano di dare a Salvini il pretesto per una rottura e magari per una campagna elettorale anticipata contro l’Europa, nella lista dei “nemici” del capo della Lega seconda solo alle Ong.
Tutto bene»