Poesia di Natale 2014
Pubblichiamo la poesia ricevuta da Francesco Lena
Credo in un Natale, dove le persone festeggiano la ricorrenza della nascita di Gesù bambino, con armonia tenerezza e amore,
vivere ogni giorno quello che ci unisce con gli altri, farebbe bene anche al cuore.
Credo in un Natale di riflessione, dove la gente sa usare con dolcezza, rispetto e gentilezza,
che sa apprezzare a pieno la vita e l’ascolto della propria coscienza.
Credo in un Natale, in cui i cittadini, coltivano grandi orizzonti, danno il meglio di se per costruire ponti verso l’altro, di voler bene a tutto e a tutti,
seminando ogni giorno con umiltà e con un cuore grande piccole ma buone azioni, per far crescere sull’albero della vita i veri valori, ottimi frutti.
Credo in un Natale, di collaborazione, amicizia, d’impegno per prendersi cura dell’ambiente, del territorio, come se fosse un giardino,
da coltivare e rispettare, per farlo diventare come un paradiso divino.




“A noi della sinistra italiana , nella sostanza, non piacciono gli italiani che non fanno parte della sinistra italiana (…) Però, a questo Paese che non ci piace, che non possiamo amare, del quale non sentiamo di far parte, e che osserviamo inorriditi ed estranei, noi della sinistra italiana a ogni elezione, siamo costretti a chiedere il voto (…). Negli anni di Berlusconi, la vita di tutti noi che ci ritenevamo diversi e migliori, è stata più semplice. Qualsiasi complessità veniva subito abbattuta dall'ossessione per il Nemico. E le complessità sparivano, il senso di coesione tornava, la complicità si saldava. Tutto diventava di nuovo elementare. Per anni avevamo vissuto la certezza di essere diversi e migliori, e adesso finalmente era arrivata la dimostrazione pratica di questa diversità. Grazie a un errore politico, avevamo contribuito a stabilizzarla nella sconfitta, la condizione che ci faceva esprimere al meglio, e adesso potevamo goderci tutta la nostra diversità, e potevamo godercela tutti insieme,: non ci consideriamo più perdenti, perché non combattiamo più. Stiamo con le braccia conserte, quello che accade non ci riguarda”.