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Il Parlamento ha perso la sua centralità

Written by Piero Fassino.

Piero FassinoIntervista a Piero Fassino di Aldo Cazzullo - Corriere della Sera.
Piero Fassino, lei da segretario portò i Ds a sciogliersi nel Pd. Ora il partito è diviso, alla vigilia di una resa dei conti, forse di una scissione. Lei che ne pensa?
«Che dobbiamo ripensare le forme della democrazia politica. Noi siamo cresciuti in una Repubblica parlamentare, con un governo subordinato al Parlamento, e i partiti a organizzare la rappresentanza. Tutto questo si sta consumando rapidamente. Oggi partiti, sindacati, associazioni di categoria sono tutti in crisi. Lo dico con dolore: ma se il Parlamento restasse chiuso sei mesi, potrebbe perfino capitare che nessuno se ne accorga».
Il timore è che resti soltanto il partito del leader, anzi del capo.
«È un timore che non si supera rifugiandosi nella nostalgia di quel che c`era prima. Di nostalgia non si vive, si muore».
Quindi avete sbagliato tutto?

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Riflessioni su sequestro e confisca dei beni alla criminalità organizzata

Written by Franco Mirabelli.

Franco MirabelliIntervento di Franco Mirabelli alla Festa PD di Erice (Trapani).


Sul tema dei beni confiscati alle mafie, è utile ricostruire un po’ la discussione che abbiamo fatto in questi mesi in Commissione Antimafia.
La necessità della riforma, dopo un primo periodo di prova, della legge sulla confisca dei beni e, soprattutto, la riforma dell’Agenzia che li deve gestire si è posta perché, in questi anni, il tutto ha dimostrato di non funzionare come dovrebbe. Queste questioni sono state prima oggetto delle due Commissioni messe in campo dal Governo Letta e successivamente sono state poi materie del lavoro della Commissione Antimafia, la quale ha prodotto una proposta, che è contenuta in un Ordine del Giorno che è già stato votato in entrambi i rami del Parlamento e con cui si cerca di intervenire proprio sui temi su cui la legge sui beni confiscati ha dimostrato di non funzionare come dovrebbe.

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Il nostro impegno nelle missioni internazionali

Written by Ezio Casati.

Ezio Casati Recentemente, alla Camera, è stato approvato il decreto che proroga gli impegni italiani all'estero fino al dicembre 2014. Missioni internazionali alle quali l'Italia partecipa con personale delle Forze Armate e missioni umanitarie di cooperazione allo sviluppo. Gli impegni assunti in precedenza vengono confermati con alcune importanti novità.
Prima fra tutte la riduzione complessiva degli uomini impegnati nel mondo. Causa il graduale dispiegamento di forze in Afghanistan si passerà da 4.725 unità a 4.178. Mi preme poi sottolineare l'impegno assunto nella missione UE in Repubblica Centrafricana (Eufor RCA2). Una situazione grave della quale i media parlano pochissimo: dal 2013 una guerra civile dilania il paese con migliaia di vittime e un milione di rifugiati.
Fra gli impegni umanitari trovo doveroso e giusto la partecipazione agli interventi in favore delle popolazioni africane colpite dal virus Ebola.

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L'epidemia di Ebola

Written by Emilia De Biasi.

Emilia De BiasiIntervento in Senato durante l'informativa del Ministro della Salute sulla situazione del contagio di Ebola.
innanzitutto voglio ringraziare la ministra Lorenzin e il vice ministro Pistelli non soltanto per la qualità della risposta, ma anche per la celerità con cui hanno accettato di venire a riferire in Aula, anche se penso che il lavoro migliore sia quello che affronteremo in Commissione dove monitoreremo insieme l'andamento di questa vicenda per molti versi drammatica, ma per altri non inattesa.
Mi viene da dire che ora che può toccare all'Occidente, l'Occidente si sveglia. Permettetemi una considerazione che nasce un po' dalla nostra storia.
Contemporaneamente, posso anche dire con orgoglio (che vorrei fosse considerato poi quando si fanno i bilanci dello Stato in questi campi) che l'Italia sta rispondendo e può rispondere bene, che può essere utile a livello mondiale in quei Paesi dove è presente l'epidemia perché ha una buona sanità pubblica, quella che manca in Africa, in quei Paesi dove il rapporto fra il medico e i cittadini è pazzesco (si dice che il rapporto sia uno a 100.000), dove non ci sono le strutture igieniche, dove non ci sono gli ospedali.

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