La riforma del Senato? È politica, bellezza
Articolo pubblicato su Lettera43.
È fatta. Abbiamo appena approvato la legge di riforma della Costituzione con una maggioranza davvero ampia. Quasi tutte le opposizioni non hanno partecipato al voto, e non capisco perché, visto che in democrazia si può votare contro. Mi si dirà che il non partecipare al voto serve a non essere complici di quello che per alcuni è un misfatto. Già, ma come la mettiamo con il referendum attraverso il quale i cittadini esprimeranno il loro parere sulla nuova Costiuzione, o meglio sulla nuova seconda parte, visto che la prime, quella dei principi, è rimasta tale e quale?
Il rilancio del turismo è l'eredità di Expo
"C'è un post-Expo che riguarda l'area e il suo utilizzo ed è importante che siano definiti progetti concreti, finanziati e realizzabili. Ma non si può limitare a questo. C'è infatti un post-Expo che può e deve riguardare l'Italia nel suo insieme" e il tema è il rilancio del turismo. Lo dice il commissario di Expo Giuseppe Sala in un intervento sul Corriere della Sera (file PDF). "Con Expo il nostro Paese ha dimostrato di poter essere competitivo nell'offerta di opportunità turistiche e culturali a livello delle migliori esperienze del pianeta" ed "è possibile pensare al futuro del turismo nel nostro Paese in termini contemporanei, dare un segnale forte della volontà di mettere mano alla questione turistica".
La Legge sulla libera concorrenza
L'apertura dei mercati e la libera concorrenza sono fattori fondamentali per migliorare il sistema economico, aumentare la competitività delle imprese ed offrire ai cittadini servizi migliori a costi ridotti. E' noto a tutti come le posizioni oligopolistiche e dominanti, siano esse determinate da scarsa concorrenza o normative obsolete, creano danni all'intero sistema Paese.
Non a caso la legge n° 99 del 23 luglio 2009 prevede una "legge annuale" per la concorrenza e l'apertura dei mercati.
A proposito di lavoro
In attesa che Regioni e Città o Aree metropolitane trovino la quadra, mettano in pratica il Jobs act e le Politiche attive per il lavoro e il dialogo con le imprese, riflettiamo su aspetti poco chiari e un caso curioso:
1. Il lavoro precario, incerto, a termine, pagato poco, è esteso e crescerà. Una realtà di lunga durata. E le imprese investono in robot (Dario Di Vico sul Corriere: "aziende più efficienti ma meno bisognose di manodopera"). In Germania i mini jobs sono otto milioni. Questo lavoro merita maggiore trasparenza, welfare e sostegno. Il Jobs act estende le tutele e il Governo cerca risorse per fare di più.