Non servono strade nuove ma nuovi servizi
Intervista di Linkiesta ad Arianna Censi, Consigliere delegato alla Mobilità di Milano Città Metropolitana.
Milano Città metropolitana deve crescere e consolidarsi o il fallimento di quel progetto lascerà un paesaggio di rovine. L’area metropolitana del capoluogo lombardo è la terza dopo Londra e Parigi, tra quelle più popolate dell'Unione, e può assumere un ruolo primario nella dimensione comunitaria, contribuendo così al rafforzamento della competitività del nostro sistema Paese. A ricordarci l’importanza di queste istituzioni è stata la stessa Commissione europea: sin dal documento “Cities of tomorrow: challenges, visions, ways forward”, sostiene che sarà lo sviluppo delle città metropolitane a determinare il futuro dell'Europa.
La convinzione della Commissione»
Tornare ad avere fiducia nel domani
Troppo spesso le polemiche e le discussioni sulla politica, alimentate dai Media, molto autoreferenziali e, inoltre, finiscono per far passare in secondo piano il lavoro del Parlamento che, soprattutto in questi ultimi mesi, è stato intenso e ha prodotto leggi importanti per tutti i cittadini.
Sono, infatti, state approvate norme che il Paese attendeva da decenni. Tra queste, ad esempio, vi è la legge sui reati ambientali che, finalmente, punisce chi provoca danni all'ecosistema e che, se ci fosse stata negli anni scorsi, avrebbe portato alla condanna dei responsabili di tragedie come quella della Terra dei Fuochi o dell'Eternit di Casale.
Dieselgate: recuperare la fiducia dei consumatori
Segnaliamo un videocommento di Patrizia Toia, capo delegazione PD al Parlamento Europeo, sulla vicenda del dieselgate che ha coinvolto la Volkswagen ed è destinato ad allargarsi.
Video»»
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Per seguire l'attività dell'On. Patrizia Toia: sito web - pagina facebook
Le riforme che servono
Articolo pubblicato su Il Giornale dei Lavoratori.
Con l'approvazione da parte del Senato avvenuta in queste ore, la legge di riforma costituzionale che porta il nome del Ministro Maria Elena Boschi è avviata alla camera per la quarta e definitiva lettura, che non dovrebbe riservare particolari sorprese visti i numeri ancor più favorevoli al Governo nell'aula di Montecitorio.
Dopodiché i due rami del Parlamento dovranno licenziare il testo in via definitiva a maggioranza assoluta dei membri assegnati.
Dopodiché i due rami del Parlamento dovranno licenziare il testo in via definitiva a maggioranza assoluta dei membri assegnati.