Al via la riqualificazione della Paullese
Lunedì è stata pubblicata, in gazzetta ufficiale, la delibera Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), approvata l’agosto scorso, con cui veniva riconosciuta la pubblica utilità del tratto milanese della Paullese (da Peschiera a Spino).
Cade ogni ostacolo frapposto all’assegnazione degli appalti per la riqualificazione (salvo il reperimento dei fondi che ancora mancano per il “pezzetto” lodigiano della strada) dell’ex statale 415.
E i primi lavori partiranno da Paullo, con la realizzazione della rotonda che sostituirà i semafori a Conterico, aprendo poi al prolungamento delle due corsie per senso di marcia dall’intersezione con la Cerca fino all’innesto Tem (tra Zelo e Paullo).
L'Italia, il governo, il Pd, la sinistra
Pubblichiamo qui di seguito alcuni stralci dell’intervista di Repubblica a Matteo Renzi (file PDF con l’intervista integrale).
Segretario Renzi, la sua prima intervista dopo il referendum si può incominciare solo così: che sventola! Quanto le brucia?
Segretario Renzi, la sua prima intervista dopo il referendum si può incominciare solo così: che sventola! Quanto le brucia?
"E deve domandarmelo, non se lo immagina? Brucia, eccome se brucia. Tanto che il vero dubbio è stato se continuare o lasciare. Ma poi uno ritrova la voglia e riparte".
Davvero ha pensato di uscire dalla politica?
"Sì, nei primi giorni. Mi tentava: e devo dirle, un po' per curiosità, un po' per arroganza".
No alla spinta verso le elezioni
Caro direttore, per governare serve stabilità, per programmare il futuro servono serenità e tempo adeguato. Mai come oggi di emergenza in emergenza si rischia di soffocare. O, peggio, si finisce nella demagogia inconcludente. Vale per chi sta al governo del Paese, come vale per chi fa il sindaco. L’Italia si è sostanzialmente fermata per mesi intorno a un referendum, pur certamente di grande rilevanza. Il risultato è costato le dimissioni al Presidente del Consiglio, che, a mio avviso, avrebbe fatto meglio a separare il destino del suo governo dall’esito referendario, come ebbi a dire già nella scorsa estate.
Il PD riparta da Welfare e Lavoro
"Nessuna politica è efficace senza un partito che la faccia vivere tutti i giorni nella società e dobbiamo onestamente dirci che una delle ragioni dei minori consensi raccolti sta anche in un partito fragile, spesso ripiegato su se stesso e che con difficoltà mantiene radici nel territorio e nella società". L'analisi, riferita al Pd, è di Piero Fassino, intervistato dal Mattino. Fassino invita al "cambio di passo, ricostruendo un partito che abbia i piedi saldamente piantati nella società". Soprattutto al Sud, precisa, "bisogna mettersi alle spalle il notabilato e avviare un rinnovamento profondo. Ritornare alla discussione e puntare su energie che vogliano impegnarsi seriamente sul territorio e non solo nella comunicazione virtuale".