Il futuro è il trasporto pubblico

Se è vero che i cosiddetti city users, che vengono a Milano essenzialmente per lavoro o per studio, arrivando in città già pagano i parcheggi, l’area C, il biglietto dei mezzi pubblici, e quindi già contribuiscono, di fatto, al bilancio cittadino; è anche vero – e questo mi pare l’aspetto importante, che se si sviluppasse un sistema metropolitano del trasporto pubblico efficiente, oggi non a livello di una grande metropoli, di sicuro potremmo avere non solo meno usura delle strade, ma anche più aria pulita e migliori stili di vita.
Primarie o congresso

E per quanto riguarda la possibile data del voto, Renzi si tira fuori («non tocca a me deciderlo») e punta sul percorso con cui arrivare alle urne: «Qualunque sia quel giorno, è fondamentale che le forze politiche parlino dei problemi delle persone. Discutiamo di disoccupazione, di sicurezza, di banda larga, di innovazione, del futuro dell’ambiente. Così saremo credibili, altrimenti le elezioni saranno solo una caccia alle poltrone».
Passi avanti con la nuova legge sulla Protezione Civile

Con l’approvazione del Disegno di Legge Delega al Governo per il riordino delle norme sul sistema nazionale di Protezione Civile, giungiamo al termine di un dibattito importante.
Le calamità naturali che hanno colpito il Centro Italia in questi mesi e l'emergenza che tutto il Paese sta vivendo di fronte a questa tragedia, infatti, hanno reso evidenti le ragioni per cui si è resa necessaria questa legge e la sua rapida approvazione in Parlamento.
Premio alla coalizione

Il ministro della Cultura Dario Franceschini propone le «primarie» per evitare la scissione nel Pd. E vede nel «premio di maggioranza alla coalizione e non più alla lista» il punto di mediazione con Forza Italia e Ncd sulla legge elettorale, «che potrebbe essere l’ultimo atto della legislatura».
Un tempo sarebbe bastato poco per delineare il perimetro di una mediazione politica. Da un lato offrendo ai centristi e a Berlusconi un cambio della legge elettorale, «spostando il premio di maggioranza alla coalizione e non più alla lista», così da chiudere l’intesa bipartisan in Parlamento.