Ai ballottaggi è suonato l’allarme
«In queste ore leggo troppi toni esasperati. A tutti dico: fermiamoci prima di fare altri danni. È il momento di essere lucidi e di ricordarci che prima di tutto viene l’Italia». È l’appello che lancia Piero Fassino, responsabile Esteri del Pd ed ex segretario Ds.
La lezione delle comunali?
«Nei ballottaggi centrodestra e M5S hanno unito i voti determinando in molte situazioni il rovesciamento dei risultati del primo turno. Ma è infondato proiettare questi equilibri sul piano nazionale, perché alle politiche non esiste il ballottaggio.
«Nei ballottaggi centrodestra e M5S hanno unito i voti determinando in molte situazioni il rovesciamento dei risultati del primo turno. Ma è infondato proiettare questi equilibri sul piano nazionale, perché alle politiche non esiste il ballottaggio.
Le divisioni nel centrosinistra pesano sull’esito dei ballottaggi
Articolo pubblicato da Huffington Post.
Dal risultato elettorale dei ballottaggi emerge con chiarezza un dato che non può e non deve essere nascosto: il centrosinistra ha subito una sconfitta parziale ma significativa. Il centrosinistra, non Renzi o il PD soltanto. Si sono persi quasi tutti i capoluoghi di provincia e soprattutto le città simbolo che storicamente appartenevano alla sinistra - Genova, Pistoia, Sesto San Giovanni - e si è perso in molti dei Comuni dove il centrosinistra governava.
Dal risultato elettorale dei ballottaggi emerge con chiarezza un dato che non può e non deve essere nascosto: il centrosinistra ha subito una sconfitta parziale ma significativa. Il centrosinistra, non Renzi o il PD soltanto. Si sono persi quasi tutti i capoluoghi di provincia e soprattutto le città simbolo che storicamente appartenevano alla sinistra - Genova, Pistoia, Sesto San Giovanni - e si è perso in molti dei Comuni dove il centrosinistra governava.
C’è da dire che nel 2012 c’era stata una tornata di elezioni amministrative con risultati straordinari per il centrosinistra: si era vinto quasi ovunque, anche in realtà storicamente di destra come Monza, Legnano, Magenta, Como.
Il Pd non ha più un'identità
Esattamente dieci anni fa, in un albergo di Torino, Walter Veltroni era impegnato a limare gli ultimi dettagli del discorso che avrebbe pronunciato la sera del 27 giugno 2017 al Lingotto di Torino. Per molti, il vero atto fondativo del Pd di cui Veltroni si avviava a prendere la leadership. Due lustri dopo, i dem e la sinistra tutta fanno i conti con una delle peggiori tornate amministrative di ogni tempo. Veltroni è amareggiato ma non sorpreso: "Da anni la sinistra ha perso, persino nel calore delle parole, la capacità di condividere il disagio e l'insicurezza, che ormai ha tratti quasi antropologici, degli strati più deboli della società.
Cosa serve per vincere
Non è facile in queste ore essere lucidi e sereni dopo l’esito non positivo delle elezioni amministrative.
Si sono configurate una coalizione-alleanza ufficiale ed un sentimento contro il PD.
In questo scenario, però, il più grande partito in Italia, quello dell’astensione, risulta il grande vincitore di questo turno elettorale.
Si sono configurate una coalizione-alleanza ufficiale ed un sentimento contro il PD.
In questo scenario, però, il più grande partito in Italia, quello dell’astensione, risulta il grande vincitore di questo turno elettorale.
Il centrodestra riesce a ricompattarsi, facendo un cartello elettorale, nonostante le grandi contraddizioni che lo attraversano. Dai populismi ai sovranismi in contrasto con quel pizzico di moderatismo-europeismo di Forza Italia.