Voglio ricostruire il PD

Giorgio Gori resta a Palazzo Frizzoni e va anche al Pirellone. Rischia di durare due mesi l’attesa per capire se Giorgio Gori resterà sindaco di Bergamo o sarà a capo della minoranza pd in Consiglio comunale. «Deciderò nei tempi che la legge prevede, senza fretta - ha infatti dichiarato oggi Gori -. Nel frattempo farò entrambe le cose, il sindaco di Bergamo a tempo pieno e l’impostazione del lavoro in Regione. Sono tornato a Bergamo a fare il sindaco, ma sento la responsabilità di impostare il nuovo progetto di opposizione in Consiglio Regionale. Sarà un’opposizione ferma, com’è giusto che sia, basata sul grande lavoro di elaborazione che ha accompagnato la mia candidatura.
Ripartiamo dai nostri temi

Ormai è ufficiale: sono stato rieletto consigliere regionale della Lombardia per la legislatura 2018/2023. Ringrazio per questo i 51.875 cittadini che hanno scelto il Pd e in particolare i 3.362 che mi hanno attribuito la loro preferenza. La soddisfazione per il dato personale, tuttavia, non supplisce alla forte preoccupazione per la sconfitta subita dal Partito democratico a livello nazionale e regionale e per l’ondata populista che si è abbattuta sul nostro Paese, ma più in generale a livello internazionale. Un risultato che analizzeremo al più presto con grande rigore e obiettività.
La lunga marcia dall'Ulivo al PD

In questi anni ho sostenuto la segreteria di Matteo Renzi pur avendo appoggiato Bersani nelle primarie del 2012.
Posso dire di conoscere abbastanza bene questo partito.
E in questo partito vi è una grande parte del corpo militante e dirigente che, per usare un termine orribile molto in voga ai tempi dell'Ulivo, si è METICCIATA: sono i molti "nativi democratici" e anche coloro i quali, provenendo dai diversi partiti (nel mio caso i Verdi), hanno percorso questo tratto di strada intrecciando culture che avevano certo qualcosa in comune ma, anche, differenze siderali.
Le donne sono state artefici della Repubblica

Intervento per la Giornata Internazionale della Donna.
Rivolgo un saluto molto cordiale al Presidente Napolitano, al Presidente del Senato, ai vicepresidenti della Camera e della Corte costituzionale, alle Ministre e alle Giudici costituzionali presenti, a tutti, e particolarmente alle donne presenti e a quelle che ci ascoltano attraverso la tv.
Ringrazio Cristiana Capotondi che ha aperto e condotto così bene questo nostro incontro; ringrazio Maria Elena Boschi, Valeria Solarino, Chiara Civello, Linda Laura Sabbadini per le riflessioni, le parole, le passioni che ci hanno trasmesso, arricchendo questa giornata dell'8 marzo.