A Milano un’agenzia internazionale per l’acqua
Articolo del Corriere della Sera (file PDF).
La proposta di Livia Pomodoro: è un’eredità di Expo e l’Italia ha esperienze in questo campo.
«Aveva ragione Romano Prodi. Serve un’Agenzia internazionale sull’acqua e deve avere sede a Milano perché questa è una eredità culturale di Expo». Livia Pomodoro parte dalle cronache recenti: «Prenda il caso di Roma. Ne parliamo perché è diventata una vicenda quasi drammatica, ma l’emergenza esiste ed è diffusa in Italia e nel mondo». Cita San Paolo del Brasile: «In luglio avevano annunciato perfino con dei graffiti che 20 milioni di abitanti rischiavano di restare con i rubinetti asciutti ma non si è trovata la soluzione».
Discriminatorio negare il PalaSesto alla Comunità islamica sestese
Questa mattina ho incontrato i responsabili della comunità islamica sestese per portare loro la solidarietà dopo che gli è stato impedito di utilizzare il PalaSesto per la Festa del perdono che da oltre vent’anni veniva svolta lì. Sono andato per testimoniare l’impegno delle istituzioni a garantire il rispetto dei diritti di tutti i cittadini italiani, qualunque religione professino.
Chiediamo da tempo alle comunità musulmane di favorire un processo di integrazione e legalità e la comunità islamica sestese da anni dialoga con le istituzioni e lavora in questa direzione.
Sì all’accoglienza ordinata
Piero Fassino è stato uno dei primi a dire che «la sicurezza non è né di destra né di sinistra». E quella frase dell’ex segretario dei Ds, già sindaco Pd di Torino e capo dell’Anci, aprì un varco nel centrosinistra.
Sul tema migranti si sta giocando il vero confronto-scontro politico?
«Ci vuole razionalità. Il dibattito è intossicato da affermazioni senza fondamento, per esempio quella secondo cui basterebbe una gestione più dura per rispedire a casa 6 milioni di migranti che vivono da anni regolarmente in Italia e si fa finta di non vedere che questa moltitudine si ritrova in ogni attività economica.
Crescono gli occupati, sopra 23 milioni per la prima volta dal 2008
A luglio - fa sapere l'Istat - aumentano degli occupati, + 59 mila unità, e si verifica un drastico calo degli inattivi, -115 mila. Aumenta quindi la quota di persone che pur non avendo un lavoro si mette alla ricerca, e questo fa crescere il tasso di disoccupazione, cioè il numero di persone che sono a caccia di un impiego ma non lo trovano. Risale, per lo stesso motivo, anche la disoccupazione giovanile che si attesta al 35,5%.
Per la prima volta dal 2008, torna sopra quota 23 milione il numero totale degli occupati: a luglio ha raggiunto quota 23.063 persone.