Le domande che ci consegna questo esito elettorale

Di tutte le assemblee a cui ho partecipato in questi giorni mi hanno colpito la partecipazione di tante persone e la qualità del dibattito, la ricerca e la voglia di approfondire le ragioni della sconfitta, senza scorciatoie.
Purtroppo, non vedo tutto questo nella discussione che viene riportata dagli organi di stampa.
Quando ragioniamo sul risultato elettorale dobbiamo evitare che la discussione sia polarizzata tra chi spiega che la colpa della sconfitta è attribuibile a Renzi e chi, invece, spiega che è di coloro che hanno impedito a Renzi di lavorare in quanto in disaccordo con lui.
Quei ragazzi che gridano “mai più”

Caro direttore, «e così di nuovo ìl grido infantile si mescola al battito del sangue». Sono parole di Elsa Morante, in II mondo salvato dai ragazzini. Il grido dei ragazzi è risuonato negli Stati Uniti, dopo l’ennesima strage perpetrata in una scuola.
Stanchi di essere vittime di armi impugnate da loro coetanei, hanno deciso di non aspettare, di prendere in mano il loro destino, di salvaguardare la loro sicurezza. E di mettere in discussione il potere di una delle lobby che da sempre condiziona la vita delle istituzioni americane: quella della Nra, che riunisce i fabbricanti di fucili e pistole.
Aiuti a 900 mila poveri in Italia

Le persone beneficiate da misure di contrasto alla povertà sono nel primo trimestre 2018 quasi 900 mila e 7 su 10 dei beneficiari risiedono al Sud Italia. Campania in testa, seguita da Sicilia e Calabria. L'Osservatorio statistico sul reddito di inclusione, presentato oggi dall'Inps e dal Ministero del Lavoro, rivela anche che sono stati coinvolti dal Rei (Reddito di inclusione) 316.693 persone (in 110 mila famiglie) mentre altre 47.868 persone (in 119 mila famiglie) sono state interessate dal Sia (il Sostegno di inclusione attiva).
Chi corre e chi resta indietro in Europa

A voler tracciare una rotta dettagliata – provincia per provincia – della crescita economica, scopriamo che gli ultimi dati resi da poco disponibili da Eurostat arrivano fino al 2015. Il numero tondo consente di fare un confronto dal 2000 in avanti – cinque anni per volta – e capire come si è evoluta la situazione degli europei in generale e degli italiani in particolare. Recessione recente a parte, emergono tendenze di lungo periodo che mostrano con molta chiarezza in che direzione ci stiamo muovendo.