Fiducia nell'Italia, supereremo l'emergenza

«Care concittadine e cari concittadini, l’Italia sta attraversando un momento particolarmente impegnativo.
Lo sta affrontando doverosamente con piena trasparenza e completezza di informazione nei confronti della pubblica opinione.
L’insidia di un nuovo virus che sta colpendo via via tanti paesi del mondo provoca preoccupazione.
Questo è comprensibile e richiede a tutti senso di responsabilità, ma dobbiamo assolutamente evitare stati di ansia immotivati e spesso controproducenti.
Ritorno alla normalità in due mesi per Milano

Essere diligenti e obbedienti alle regole, ma pensare già al rilancio con la consapevolezza che se ne verrà fuori». Nei giorni della crisi, il sindaco di Milano Beppe Sala accoglie l’invito del Corriere della Sera e per un’ora risponde in diretta alle domande del direttore Luciano Fontana, della redazione e dei lettori.
Sindaco Sala, quando ne usciremo? E soprattutto come ne uscirà la città?
«Non bisogna cedere all’ottimismo di maniera né al pessimismo cosmico. Ho parlato con degli imprenditori in Cina che lavorano fuori dalla zona rossa.
Non fare allarmismo ma essere allarmati

Iniziamo col presentare il Vice Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia: Carlo Borghetti, con una sua frase: “Sono un ingegnere, diplomato in organo e in composizione, con la passione dell’impegno politico per la costruzione del bene comune”, proprio da qui partiamo per la nostra intervista.
Quando dall’interno del sistema Regione Lombardia si è iniziato a percepire il problema Coronavirus, che ancora non era una emergenza sanitaria?
I giovani sono gli eroi del nostro tempo

Guida l’università più mobilitata da quest'emergenza sanitaria. Con i suoi 340 docenti medici al lavoro in ventiquattro ospedali. Il suo esercito di 2.500 specializzandi in prima linea non solo nei reparti con i riflettori puntati come quelli del Sacco. Ma anche nei pronto soccorso, nei laboratori di analisi. Gomito a gomito con centinaia di giovani ricercatori "di cui il Paese si accorge, in un momento così drammatico. Come del bisogno che ha di loro". Elio Franzini, rettore della Statale, passa da una riunione all’altra e ha il telefono incandescente.