Il decreto sicurezza bis contiene misure propagandistiche che non garantiranno più sicurezza ai cittadini
Intervento in 1ª Commissione (Affari Costituzionali) nella seduta n. 97 del 30/07/2019 in discussione del Decreto Sicurezza Bis.
Il Partito Democratico non condivide l'impostazione del decreto-legge all'esame, poiché esso reca misure di tipo propagandistico che non garantiranno affatto maggiore sicurezza ai cittadini italiani.
L'emergenza è rappresentata dalla carenza degli organici delle forze di polizia da dislocare sul territorio per contrastare le mafie e la criminalità, soprattutto per quanto riguarda le rapine in appartamento, che destano particolare allarme nell'opinione pubblica.
La qualità perduta del lavoro
Ci sono voluti undici anni, un’infinità, per riportare il lavoro ai livelli pre-crisi. I dati mensili provvisori rilasciati ieri dall’Istat confermano che il tasso di occupazione, il rapporto fra lavoratori e popolazione in età lavorativa, sta tornando nel 2019 sopra ai livelli del 2008. Non è così per il reddito nazionale che è ancora sotto più del 5% e non accenna a risalire.
Il gesto di Scalfarotto ha dato una percezione negativa
Sulla visita di Ivan Scalfarotto ai due ragazzi americani nel carcere di Regina Cieli perché indagati per l'omicidio del carabiniere Mario Cerciello si dividono le diverse anime del Partito democratico, Emanuele Fiano, in un’intervista a La Stampa, prende totalmente le distanze "dalla marea di fango che si è riversata su Ivan. Che ha preso una decisione con propositi buoni". Ma, secondo Fiano, gli effetti della sua azione "in termini di percezione sono stati negativi. Tanto che avrebbe potuto soprassedere o esercitare le sue prerogative andando in carcere senza darne pubblicità".
Una ragazza su quattro non studia e non lavora
Una ragazza su quattro con meno di 30 anni non studia e non lavora, ma solo il 60% di queste giovani donne inattive è disposta a cercare lavoro, contro il 78,5% dei maschi. Nel complesso in 15 anni – dal 2004 al 2019 – il numero di ragazzi e ragazze dai 15 ai 29 anni che né studia né lavora, i noti Neet, è aumentato, passando dal 19% al 22%, anche se dal 2013 in poi, dopo una forte impennata all’inizio della crisi, questo numero risulta nel complesso diminuito. Su questo aspetto siamo i peggiori fra i paesi d’Europa. Nel 2018 i giovani Neet rappresentano il 12% dei giovani europei, una percentuale dimezzata rispetto alla nostra, il 13% dei francesi, l’11% dei giovani inglesi e addirittura il 7% dei tedeschi.