Con un libro non si è mai soli

Dalle speranze di rinascita alle immagini di dolore, dal suo rapporto con Milano al desiderio di “na tazzulelle e’ cafè” al bar, appena l’isolamento forzato potrà essere solo un ricordo. La nostra intervista alla scrittrice Dacia Maraini.
Maraini, in questo periodo di isolamento forzato quali sono le sue paure e le sue speranze?
Non ho paura della morte ma delle malattie. Vivo sola. Sono abituata ad essere indipendente e non sopporto l’idea di dipendere da qualcuno.
Come trascorre le sue giornate?
La crisi sanitaria e economica, gli aiuti del Governo e la Lombardia

Questa crisi sanitaria è totalmente inedita. Non abbiamo mai vissuto niente di simile.
Questa crisi comporterà anche problemi economici molto seri. Il Paese, infatti, è fermo da due mesi e inoltre c’è una crisi mondiale. Per un Paese che esporta come il nostro, quindi, è difficile anche capire quanto andranno in crisi le nostre esportazioni: con una crisi così forte anche da parte degli altri Paesi ci sarà meno disponibilità.
Residenze Sanitarie per Anziani: Milano deve sapere

ella nostra Regione ci sono 706 RSA e ben 60 a Milano; danno supporto ed ospitalità a circa 8.000 anziani autosufficienti e non. Persone che, è bene sottolinearlo, rappresentano una parte non secondaria della storia della città. L’incremento dei decessi avvenuti all’interno di molte di queste strutture, regionali e cittadine, è stato particolarmente “esuberante” rispetto ai dati fisiologici degli anni precedenti e necessita di spiegazioni puntuali e dettagliate. E’ compito delle Istituzioni preposte al ruolo di “gestore della sanità” lavorare per la migliore garanzia della salute dei cittadini e le stesse devono operare con trasparenza e dimostrare che le azioni alle quali sono delegate avvengono “in scienza e coscienza” e nel rispetto delle regole.
Ora progettiamo il mondo dopo

Come sarà il mondo dopo? Non è ora, proprio ora, il momento di immaginarlo e progettarlo? Sanchez ha riaperto la Spagna da martedì scorso, Macron ha annunciato che l’11 maggio la Francia riparte e altrettanto ha fatto la Merkel. Tutti Paesi in cui l’epidemia è arrivata almeno due settimane dopo che da noi.
In Italia ci si dibatte tra commissioni pletoriche -più di 200 membri – e ovviamente in conflitto, tra regioni che si sentono Stati, tra polemiche interne alla maggioranza e all’opposizione. La verità è una sola: oggi un lavoratore o un imprenditore, in Italia, non sanno quando ricominceranno a vivere la loro vita. Sono passate quasi sette settimane dai primi lockdown e il governo, dopo varie contorsioni, ne ha annunciate altre tre.