Comunità e Territorio: così la Lega è battibile dentro e fuori dai social

Alla fine, ripetere e dire che il Pd vince quando fa il Pd non basta.
È vero, le elezioni l’hanno dimostrato, ma non è solo questo, perché in questa tornata elettorale ci sono stati tanti elementi che hanno concorso a questa vittoria. Non è la vittoria per eccellenza sul centrodestra, questo risultato è ancora da raggiungere, ma questa vittoria ha dato una boccata d’ossigeno a tutto il Partito Democratico.
E ha dimostrato una cosa: la Lega e Salvini non sono imbattibili, si possono battere ovunque. E qui in Lombardia lo sappiamo molto bene, in questo territorio dove la Lega la conosciamo da tempo, non solo come forza urlatrice ma anche come forza di governo e di territorio.
Resterò governatore e il Pd avrà il primato

Nicola Zingaretti è immune. Ha appena fatto il sierologico. Partecipa a un «trial» medico che vuole capire quanto durano gli anticorpi in una persona che ha preso il Covid. Nel suo corpo resistono da sette mesi, dal marzo in cui si ammalò. E una buona notizia per lui, ma anche per la scienza. L’efficacia di un vaccino si gioca tutto su questo. Per giunta è gasato. Ha in mano un sondaggio Ireè secondo il quale è solo a 0,9% da Salvini: il Pd al 22,1 e la Lega al 23.
Si sente, con qualche diritto, il vincitore dell’ultimo turno elettorale, che secondo molti doveva invece distruggerlo. «Sembrava la fine del mondo/ma sono ancora qua/ ci vuole abilità», canta Vasco Rossi nel brano che i collaboratori hanno dedicato al segretario la notte in cui non cadde la Toscana.
La proroga dello stato di emergenza

Speranza ha chiesto un atto di responsabilità a tutto il Paese e ai cittadini. Quella stessa responsabilità che ci ha consentito nella prima fase di fronteggiare bene l’emergenza e di diventare un esempio per tutti i Paesi che l’hanno affrontata successivamente.
Ora la pandemia è ripartita e il virus ha ripreso a circolare ma restiamo il Paese in cui ci sono 45 contagiati ogni 100mila abitanti contro gli oltre 200 degli altri Paesi europei.
Credo, quindi, che questo richiamo alla responsabilità sia giusto.
Verso un'economia decarbonizzata

Con la legge europea sul clima, la Climate Law, primo pilastro del Green New Deal, l'Europa si gioca la sua carta vincente, cioè l'opportunità per avvicinare e rendere più realistico l'obiettivo della neutralità entro il 2050.
Annientare le emissioni di gas serra nei prossimi decenni implica una transizione di dimensioni storiche, che va governata affinché avvenga in modo sostenibile ed equo, dal punto di vista sociale, ecologico ed economico, e perché nessuno sia lasciato indietro, anche dal punto di vista energetico.
Parliamo di processi di cambiamento di dimensioni enormi, di cui vanno contemplati gli effetti sulla popolazione, affinché siano progressivi e mai regressivi. Questo rischio c'è, e noi democratici vigileremo per scongiurarlo.