Lo scenario in cui ci muoviamo

Proverò a mettere in fila alcune questioni fondamentali in questa fase.
Siamo in una fase in cui stiamo vivendo ancora l’emergenza covid: la variante omicron è molto contagiosa e non è meno pericolosa dal punto di vista delle conseguenze per chi si ammala e non è vaccinato.
Siamo in una situazione complicata nonostante i dati economici del 2021 sono stati molto buoni rispetto alla capacità del Paese di riprendersi: abbiamo avuto una crescita significativa ma non siamo ritornati ad una situazione pre-pandemia.
Il garbo e il rigore di un paladino dei diritti
L'ultimo saluto a David Sassoli

"Grazie e arrivederci, caro David. Sceglievi parole pacate e calibrate, parole che hanno modellato il nostro Paese e l'Europa", dice il gesuita Francesco Occhetta rivolto al feretro su cui è distesa una bandiera che non è il tricolore: è quella blu e con le stelle d'oro, le stelle che fino alla fine ha tentato di aumentare allargando l'Unione agli altri Paesi candidati.
C'è un timido sole, molto silenzio, un'aria austera e dolce intorno alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, a Roma, dove alle 12 in punto le più alte istituzioni europee ed italiane hanno detto addio al presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, insieme ai familiari e agli amici; e insieme a chi ha sfidato il Covid per esserci, nel giardino delle Terme di Diocleziano, accanto alla chiesa, pur davanti a un maxi schermo.
L’omelia del cardinale Zuppi

Fratelli e sorelle, (oggi come non mai è il vero titolo che ci unisce tutti per accompagnare questo caro fratello nelle mani del Signore) abbiamo ascoltato tante parole in questo saluto inaspettato, segnato dall’evidente ingiustizia che strappa un uomo nel pieno del suo vigore e attività. Oggi ci troviamo con commozione in questo luogo antico, straordinariamente bello, davanti all’orizzonte della vita, al suo limite, dove il cielo e la terra si toccano. E questo punto è sempre l’amore. La Parola di Dio raccoglie tutte le nostre parole, in fondo tutte limitate: non le cancella, anzi, le fa sue ma le illumina, le spiega anche a noi stessi, riempiendole di senso e di eternità perché la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto di Dio, l’alfa e l’omega, sono lettere di amore.