La riforma dell'Europa
Intervento di Piero Fassino pubblicato da Repubblica.
Caro Direttore, quando esplose Covid 19 si disse "nulla sarà più come prima". Parole che a maggior ragione valgono oggi di fronte ad una guerra che sconvolge gli equilibri geopolitici dell'ultimo trentennio e sollecita ogni governo e ogni istituzione sovranazionale a ridefinire scelte strategiche, nonché strumenti e tempi della loro attuazione. E priorità assoluta è mettere in sicurezza il continente, integrando nell'Unione europea i Paesi oggi a rischio. Nei quasi otto lustri che separano l'Europa dalla seconda guerra mondiale, infatti, le uniche guerre si sono avute nei territori europei non integrati nell'Unione: i Balcani, il Caucaso e oggi l'Ucraina. Completare l'allargamento è dunque la necessaria e ineludibile scelta per sottrarre quelle aree a instabilità e conflitti e alzare il livello di sicurezza dell'Europa.
Caro Direttore, quando esplose Covid 19 si disse "nulla sarà più come prima". Parole che a maggior ragione valgono oggi di fronte ad una guerra che sconvolge gli equilibri geopolitici dell'ultimo trentennio e sollecita ogni governo e ogni istituzione sovranazionale a ridefinire scelte strategiche, nonché strumenti e tempi della loro attuazione. E priorità assoluta è mettere in sicurezza il continente, integrando nell'Unione europea i Paesi oggi a rischio. Nei quasi otto lustri che separano l'Europa dalla seconda guerra mondiale, infatti, le uniche guerre si sono avute nei territori europei non integrati nell'Unione: i Balcani, il Caucaso e oggi l'Ucraina. Completare l'allargamento è dunque la necessaria e ineludibile scelta per sottrarre quelle aree a instabilità e conflitti e alzare il livello di sicurezza dell'Europa.
Una Confederazione europea per garantire libertà
"Appare a tutti ormai chiaramente che il mondo, dopo l'invasione della Russia in Ucraina, non è più quello di prima. Se la Ue ha garantito 70 anni di pace dopo la Seconda guerra mondiale, ora occorre mettere in sicurezza la nostra comunità e per farlo l'Europa deve cambiare. La proposta di Enrico Letta di una 'Confederazione europea' va in questa direzione e mi auguro che i governi e le istituzioni comunitarie la discutano quanto prima. È necessario dare presto una risposta a milioni di cittadini che all' Ue guardano come orizzonte di pace, liberta' e benessere". Lo dice in una nota Marina Berlinghieri, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera.
Lavorare per la pace
Preoccupato dalla guerra in Ucraina, il presidente francese Emmanuel Macron, candidato al bis, non sottovaluta il ballottaggio alle presidenziali di domenica e, incontrando i giornalisti di 'Corriere', 'Ouest France' e 'Funke' parla del futuro ruolo dell'Europa. Degli incontri con il presidente russo Vladimir Putin rivela che "è dura trovarsi davanti alla negazione dei fatti". "Siamo tutti sconvolti - dice - e poi hai davanti a te qualcuno che nega, che ne ride, che ripete che è solo una messinscena". Eppure "un giorno ci sarà un cessate il fuoco", afferma.
Ci serve una Confederazione per portare subito l'Ucraina nell'Ue
L'Italia deve "spingere" per una sempre maggiore integrazione europea, "non possiamo fermarci". Perchè "il rischio di arenarsi investe l'intera architettura politica Ue che, in assenza di un rilancio coraggioso, può sgretolarsi sotto i colpi di una minaccia esterna esiziale". Lo afferma il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, in un suo intervento su "Domani", osservando come nell'affrontare la crisi ucraina "sono riemerse crepe e ambiguità, da Berlino ma non solo". E allora servono idee "ambiziose e di rottura", e soprattutto è il momento per l'Europa del "when in trouble go big. Nel momento più buio dobbiamo pensare in grande. O vogliamo illuderci di andare avanti come se il 24 febbraio fosse una data qualsiasi? No. Il 24 febbraio, con la guerra di Putin, ha cambiato la storia europea: radicalmente e per sempre".