Sì al confronto sulla legge sul fine vita ma no all'ostruzionismo
Intervista dell'Adnkronos a Franco Mirabelli.
"Si parte con quattro relatori, con le audizioni che dovranno essere proposte entro mercoledì mattina della prossima settimana, con la richiesta di non riproporre audizioni già fatte alla camera. Insomma, partiamo". Così all'Adnkronos Franco Mirabelli, capogruppo Pd in commissione Giustizia al Senato, dove è partito l'iter della legge sul fine vita già approvata alla Camera.
Uno dei 4 relatori, il leghista Simone Pillon che non è un grande sostenitore della legge, è un problema?
"No, non credo. La sfida che abbiamo davanti è quella di dimostrare che il Parlamento, su un tema così importante che interessa la vita di tante famiglie, è in grado di fare riforme e non dipendere dalla Corte costituzionale. Questo è l'impegno da prendere tutti. Quindi massimo della disponibilità a discutere ma non sono ammissibili tentativi ostruzionistici o dilatori".
"Si parte con quattro relatori, con le audizioni che dovranno essere proposte entro mercoledì mattina della prossima settimana, con la richiesta di non riproporre audizioni già fatte alla camera. Insomma, partiamo". Così all'Adnkronos Franco Mirabelli, capogruppo Pd in commissione Giustizia al Senato, dove è partito l'iter della legge sul fine vita già approvata alla Camera.
Uno dei 4 relatori, il leghista Simone Pillon che non è un grande sostenitore della legge, è un problema?
"No, non credo. La sfida che abbiamo davanti è quella di dimostrare che il Parlamento, su un tema così importante che interessa la vita di tante famiglie, è in grado di fare riforme e non dipendere dalla Corte costituzionale. Questo è l'impegno da prendere tutti. Quindi massimo della disponibilità a discutere ma non sono ammissibili tentativi ostruzionistici o dilatori".
La cultura può essere una via di dialogo
"La cultura può essere una via di dialogo, credo che un modo importante di aiutare sia far conoscere la cultura dell'Ucraina. All'apertura della Biennale d'arte di Venezia siamo andati con una ventina di ministri da tutto il mondo al padiglione dell'Ucraina, è stato un gesto molto importante. Far conoscere la sua cultura, la sua arte, la sua musica, la sua poesia e la sua letteratura è un modo di aiutare". Lo ha evidenziato il ministro della Cultura, Dario Franceschini, nel corso di un'intervista a Tg2Post per presentare il suo libro "Con la cultura non si mangia?". In particolare, ha ricordato il titolare del Collegio Romano, "ho dato al sindaco di Odessa la disponibilità italiana a sostenere la candidatura del centro storico della città a patrimonio Unesco dell'umanità".
L'aggressione russa spinge all'unità l'Europa
Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (Video).
Sono lieto di potermi indirizzare a questa Assemblea che esprime nel modo più largo il sentimento dei popoli d’Europa.
È per me motivo di grande soddisfazione effettuare a Strasburgo – sede di molteplici istituzioni europee - il primo viaggio all’estero da quando il Parlamento italiano e i rappresentanti delle Regioni hanno voluto conferirmi nuovamente l’incarico di Presidente della Repubblica Italiana.
Rendo omaggio al Consiglio d’Europa, alle sue Istituzioni, a voi che siete espressione dei Parlamenti di 46 Paesi membri, in rappresentanza di 700 milioni di cittadine e cittadini europei.
Sono lieto di potermi indirizzare a questa Assemblea che esprime nel modo più largo il sentimento dei popoli d’Europa.
È per me motivo di grande soddisfazione effettuare a Strasburgo – sede di molteplici istituzioni europee - il primo viaggio all’estero da quando il Parlamento italiano e i rappresentanti delle Regioni hanno voluto conferirmi nuovamente l’incarico di Presidente della Repubblica Italiana.
Rendo omaggio al Consiglio d’Europa, alle sue Istituzioni, a voi che siete espressione dei Parlamenti di 46 Paesi membri, in rappresentanza di 700 milioni di cittadine e cittadini europei.
Il senso dell’umano smarrito nell’era dell’altruismo virtuale
Articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore.
La vicenda dei 27 giovani disabili, che nel giorno di Pasquetta, nonostante i posti riservati, non hanno potuto viaggiare a bordo di un treno da Genova a Milano, pone - come sempre in questi casi - lo stesso interrogativo: da chi è abitata l’Italia in cui viviamo e a quale codice etico rispondono il nostro vicino di casa, il collega di lavoro, l’occasionale tifoso che incontriamo allo stadio, chiunque possa entrare in contatto con noi e che, in un Ottocento redivivo, avremmo chiamato popolo?
L’accaduto è ampiamente noto e sarebbe inutile riassumerlo.
La vicenda dei 27 giovani disabili, che nel giorno di Pasquetta, nonostante i posti riservati, non hanno potuto viaggiare a bordo di un treno da Genova a Milano, pone - come sempre in questi casi - lo stesso interrogativo: da chi è abitata l’Italia in cui viviamo e a quale codice etico rispondono il nostro vicino di casa, il collega di lavoro, l’occasionale tifoso che incontriamo allo stadio, chiunque possa entrare in contatto con noi e che, in un Ottocento redivivo, avremmo chiamato popolo?
L’accaduto è ampiamente noto e sarebbe inutile riassumerlo.