Memoria è Libertà
Una targa informativa per ogni luogo della Resistenza rhodense per creare un simbolico percorso storico rivolto alle nuove generazioni: questo il nuovo progetto “Memoria è Libertà” deciso dall’Amministrazione comunale insieme all’ANPI di Rho.
“Ho curato personalmente il progetto che mi ha coinvolto e appassionato - commenta il Vice Sindaco e Assessore alla Comunicazione, Partecipazione e cittadinanza attiva Maria Rita Vergani - Il senso è racchiuso nella sua stessa denominazione: Memoria è Libertà. La conoscenza, le informazioni, la memoria storica sono fondamentali per una valutazione critica dei fatti avvenuti e quindi per il pensiero libero di ognuno di noi.
“Ho curato personalmente il progetto che mi ha coinvolto e appassionato - commenta il Vice Sindaco e Assessore alla Comunicazione, Partecipazione e cittadinanza attiva Maria Rita Vergani - Il senso è racchiuso nella sua stessa denominazione: Memoria è Libertà. La conoscenza, le informazioni, la memoria storica sono fondamentali per una valutazione critica dei fatti avvenuti e quindi per il pensiero libero di ognuno di noi.
Ucraina, serve un disegno europeo
Articolo di Marina Berlinghieri.
Il 24 febbraio 2022 segna uno spartiacque nella storia. Da quel momento il mondo è cambiato.
L’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, la violazione dei principi basilari del diritto internazionale, la minaccia nucleare evocata dalla Russia, impongono riflessioni e scelte non più rimandabili.
Il mio intervento sul Giornale di Brescia»
Il 24 febbraio 2022 segna uno spartiacque nella storia. Da quel momento il mondo è cambiato.
L’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, la violazione dei principi basilari del diritto internazionale, la minaccia nucleare evocata dalla Russia, impongono riflessioni e scelte non più rimandabili.
Il mio intervento sul Giornale di Brescia»
Dal nostro 25 aprile viene un appello a non arrendersi di fronte alla prepotenza
Intervento di Sergio Mattarella in occasione dell’incontro con gli esponenti delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma, nella ricorrenza del 77° anniversario della Liberazione.
Nella ricorrenza del 77° anniversario della Liberazione – che, dopo gli anni più acuti della pandemia, torniamo a celebrare qui, nel Palazzo del Quirinale – vorrei esprimere il mio sincero apprezzamento per il vostro impegno quotidiano, che contribuisce, in maniera decisiva a non dimenticare quanti hanno lottato per la difesa degli ideali di indipendenza e di libertà. Si tiene così viva la memoria di uno dei periodi più drammatici della nostra storia, e si trasmettono i valori della Resistenza che consentirono la liberazione del nostro Paese dall'oppressione nazifascista.
Nella ricorrenza del 77° anniversario della Liberazione – che, dopo gli anni più acuti della pandemia, torniamo a celebrare qui, nel Palazzo del Quirinale – vorrei esprimere il mio sincero apprezzamento per il vostro impegno quotidiano, che contribuisce, in maniera decisiva a non dimenticare quanti hanno lottato per la difesa degli ideali di indipendenza e di libertà. Si tiene così viva la memoria di uno dei periodi più drammatici della nostra storia, e si trasmettono i valori della Resistenza che consentirono la liberazione del nostro Paese dall'oppressione nazifascista.
La tregua non c'è perché le priorità sono le armi e il prezzo del gas
"Le parole che mi vengono in mente, quando una guerra come questa scoppia nel cuore dell'Europa, è che si tratta di una assurdità, di un orrore, di un incomprensibile percorso per regolare rapporti fra gli Stati. Una guerra e una corsa agli armamenti che produrranno soltanto disastri, per tutti i popoli coinvolti". Lo afferma monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, intervistato da Repubblica.
"Di pace si parla poco, si parla solo dei costi della guerra. A volte mi sembra che dietro a tutto ci sia una forma di egoismo, perché dopo la guerra il gas ci costerà di più e perché chi vende prodotti in Russia non potrà più farlo. Quasi che il vero motivo di preoccupazione sia che non riusciamo più a fare i nostri affari. Cosa anche comprensibile, visto che la guerra distrugge tutto, economia compresa".
"Di pace si parla poco, si parla solo dei costi della guerra. A volte mi sembra che dietro a tutto ci sia una forma di egoismo, perché dopo la guerra il gas ci costerà di più e perché chi vende prodotti in Russia non potrà più farlo. Quasi che il vero motivo di preoccupazione sia che non riusciamo più a fare i nostri affari. Cosa anche comprensibile, visto che la guerra distrugge tutto, economia compresa".