Elezioni 2022
Articolo pubblicato da La Stampa.
L’Italia va a destra e sceglie Giorgia Meloni. I dati delle proiezioni confermano gli exit poll: il centrodestra ha vinto le elezioni politiche, ha la maggioranza sia alla Camera sia al Senato, con Fratelli D’Italia primo partito. La leader di FdI prende parola verso le 2,30 e parla di notte di «riscatto, di lacrime, di abbracci, di sogni e di ricordi». Si dice «rammaricata» per l’astensionismo – «la sfida ora è tornare a far credere nelle istituzioni» – e rimanda «l’analisi più completa del voto a domani», ma chiarisce che «dagli italiani è arrivata un’indicazione chiara: un governo di centrodestra a guida FdI». E noi, assicura, «non li tradiremo».
L’Italia va a destra e sceglie Giorgia Meloni. I dati delle proiezioni confermano gli exit poll: il centrodestra ha vinto le elezioni politiche, ha la maggioranza sia alla Camera sia al Senato, con Fratelli D’Italia primo partito. La leader di FdI prende parola verso le 2,30 e parla di notte di «riscatto, di lacrime, di abbracci, di sogni e di ricordi». Si dice «rammaricata» per l’astensionismo – «la sfida ora è tornare a far credere nelle istituzioni» – e rimanda «l’analisi più completa del voto a domani», ma chiarisce che «dagli italiani è arrivata un’indicazione chiara: un governo di centrodestra a guida FdI». E noi, assicura, «non li tradiremo».
Ci sono momenti in cui la politica ha dimostrato di affrontare i problemi
Intervento di Franco Mirabelli a Libero Tv (video).
È evidente che siamo di fronte ad un’ulteriore crisi, che si è originata anche prima della guerra in Ucraina, legata all’aumento dell’inflazione e all’aumento dei costi dell’energia e non esiste una ricetta sola per uscirne: servono diversi interventi.
Per noi deve essere chiaro che, per quanto riguarda l’energia, bisogna capire che solo insieme all’Europa possiamo affrontare il tema, quindi, occorre fare una battaglia per il tetto europeo al costo del gas e bisogna separare il costo dell’energia elettrica dal costo del gas.
È evidente che siamo di fronte ad un’ulteriore crisi, che si è originata anche prima della guerra in Ucraina, legata all’aumento dell’inflazione e all’aumento dei costi dell’energia e non esiste una ricetta sola per uscirne: servono diversi interventi.
Per noi deve essere chiaro che, per quanto riguarda l’energia, bisogna capire che solo insieme all’Europa possiamo affrontare il tema, quindi, occorre fare una battaglia per il tetto europeo al costo del gas e bisogna separare il costo dell’energia elettrica dal costo del gas.
Come si difende davvero l'interesse nazionale
Articolo di Piero Fassino pubblicato da Huffington Post.
Nella campagna elettorale è piombato come un detonatore “l’interesse nazionale”. In suo nome Salvini e Meloni giustificano la quotidiana polemica contro l’Europa - ben simboleggiata dal “è finita la pacchia” urlato a Milano da “Giorgia” - così come la difesa dell’interesse nazionale viene invocato ossessivamente per denunciare la “protervia predatrice” di Germania e Francia. E in nome di “prima gli italiani” Salvini giustifica la sua ambiguità sulle sanzioni alla Russia, così come la politica securitaria sull’immigrazione.
Nella campagna elettorale è piombato come un detonatore “l’interesse nazionale”. In suo nome Salvini e Meloni giustificano la quotidiana polemica contro l’Europa - ben simboleggiata dal “è finita la pacchia” urlato a Milano da “Giorgia” - così come la difesa dell’interesse nazionale viene invocato ossessivamente per denunciare la “protervia predatrice” di Germania e Francia. E in nome di “prima gli italiani” Salvini giustifica la sua ambiguità sulle sanzioni alla Russia, così come la politica securitaria sull’immigrazione.
Chi vince governa
"Una delle pochissime cose che ci uniscono, con Giorgia Meloni, al di là del rispetto e della cortesia che ci si riserva tra avversari, è una visione bipolare della contesa politica. Destra e sinistra. Conservatori e progressisti. Chi vince governa. E io non ho alcuna intenzione di mettere in discussione la democrazia dell'alternanza": il segretario del Pd Enrico Letta risponde così in un'intervista a Il Giornale alla domanda se riconoscerà l'eventuale vittoria degli avversari, senza delegittimazioni.