“Grazie all’impegno del Pd il 40 % delle risorse del PNRR, circa 80 miliardi, sono destinati al Sud. Il 30 per dei posti di lavoro che scaturiranno dall’attuazione dei programmi del PNRR sono destinati a giovani e donne. Nel Sud il tema della disoccupazione giovanile e femminile è centrale ed è chiaro che sarebbe molto importante portare a compimento quelle riforme. Basterebbero queste due considerazioni per capire che rivedere il piano del PNRR, che la destra non ha mai voluto, vorrebbe dire rallentare un processo virtuoso di investimenti dannatamente urgente per l’economia del nostro Mezzogiorno. Per questo pensiamo che chi chiede la revisione del PNRR, colpisce il Sud del Paese sottraendo di fatto risorse necessarie e attese per la crescita”. Così Franco Mirabelli, vice presidente dei senatori del Pd, in una nota.

“La crisi economica e sociale che abbiamo di fronte si supera solo se al primo posto mettiamo il tema del lavoro. Il lavoro stabile per il Pd è la priorità numero uno, ciò ci cui hanno bisogno soprattutto giovani e donne, ma non solo. Nel programma del Pd ci sono proposte chiare che costituiscono un investimento contro la precarietà. Dice bene Enrico Letta, la stagione del jobs act va superata, è necessario ora creare lavoro stabile e pagato in modo congruo: è l’unico modo per garantire futuro. Useremo i fondi del Pnrr proprio per far crescere i posti di lavoro, niente più stage e finte partite Iva. Alle lavoratrici e ai lavoratori serve stabilità, salario minimo e un taglio deciso al costo del lavoro che porti una mensilità in più nelle tasche di tutti, soprattutto di chi guadagna meno”. Lo dice il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo del Pd e candidato in Lombardia.

A chi gli chiede se condivida le parole del segretario Letta, che ha parlato di ''allarme democratico'' in caso di vittoria del centrodestra, Dario Franceschini risponde: ''Certo che le condivido''. È quanto sostenuto ai giornalisti al termine della conferenza stampa svoltasi a Pompei (Napoli) relativa alla riunione del comitato di gestione del piano strategico per le aree comprese nel sito Unesco della città mariana. Franceschini ha anche aggiunto: ''C'è una grande preoccupazione che il lavoro fatto in questi anni, portato avanti in una situazione di emergenza, in particolare dal governo Draghi, venga interrotto da molta approssimazione, da molti slogan elettorali che poi non riescono a diventare atti concreti di governo''. ''L'Italia - ha concluso il ministro - è tornata nel gruppo che guida l'integrazione europea: siamo insomma in un momento in cui c'è bisogno dell'Europa e non certo di scetticismo''.

Il ministero dei Beni culturali (grazie al Fondo Grandi Progetti) ha erogato un finanziamento di 4 milioni di euro, per la creazione di un Museo della Moda all’interno di Palazzo Dugnani, storica dimora seicentesca di via Manin che si affaccia sui Giardini di Porta Venezia.
Si tratterà di una sorta di polo culturale, di sperimentazione e ricerca che darà risalto alla storia della moda, elemento essenziale dell'identità di Milano.