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In nessun altro posto al mondo il Coronavirus sta causando tante vittime come in Lombardia

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli "La situazione è sotto gli occhi di tutti. Non c'è una Regione al mondo dove il Coronavirus stia causando così tante vittime come in Lombardia, e oltre la metà dei decessi in Italia avviene proprio qui. Eppure ogni giorno dobbiamo ascoltare Fontana e Gallera farsi i complimenti da soli, dire che è andato tutto bene, e incolpare chiunque tranne se stessi. Siate seri, per favore, e ammettete che la gestione della sanità della Regione Lombardia è stata fallimentare. Anziché ripensare un modello che sollevava già diverse perplessità, chi governava ha sempre scelto di celebrarlo ciecamente. Oggi vediamo i risultati di queste scelte. Nella prossima conferenza stampa Fontana e Gallera parlino di questo, invece di incolpare medici e infermieri, i dirigenti da loro stessi nominati, o la Protezione Civile. A questo si aggiunge il dramma delle RSA. Una strage: l’indagine del Ministero ha valutato attorno al 15% il dato della mortalità nelle RSA.
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Fontana non faccia la vittima e si prenda le sue responsabilità

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli “Il tentativo quotidiano di Fontana di fare la vittima, spiegando che tutti ce l’hanno con lui e che lui ha fatto le stesse cose fatte dalle altre Regioni è il gesto di un uomo disperato. I numeri presentano la Lombardia come il luogo in cui si è affrontata peggio la pandemia: 1800 morti nelle RSA contro i 100 nel Lazio, 19 morti ogni 100 contagiati contro i 6 del Veneto, più del 50% dei morti in Italia. È ora che Fontana ne prenda atto che non è successo per sfortuna o per colpa delle altre Regioni o del Governo: si prenda le sue responsabilità”.
Così su Facebook il sentore lombardo Franco Mirabelli, vicepresidente dei senatori del Pd.
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No alla cultura del non si può

Scritto da Giuseppe Sala.

Giuseppe Sala "Si comincia a parlare di riapertura, io non so quando il Governo decidera' di riaprire. Quello che so e' che non voglio che Milano si faccia trovare impreparata. Per cui si riaprira' quando anche grazie al giudizio dei medici e degli scienziati si potra', ma ci sono tre prerequisiti. Il primo e' che ce lo dovranno dire non 48 ore prima. E non e' scontato. Non ci facciano una comunicazione il sabato sera dicendo da lunedi' si riapre, va pianificato", ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala nel consueto video messaggio ai cittadini su Facebook. La seconda condizione indicata dal sindaco e' che "si torna al lavora ma in sicurezza. Sulle mascherine, bisogna uscire dall'equivoco, e dire ai cittadini che o ci pensa il governo, o le loro aziende o ci pensano loro. E non e' un fatto irrilevante". Quanto ai test sierologici quelli che determinano il patentino di immunita', "sento dire da molti medici che probabilmente a Milano i contagiati sono stati intorno al 15%, perche' molti sono asintomatici, ma questa e' anche una buona notizia perche' molte persone sono immuni e con tranquillita' possono tornare al lavoro, anche senza mascherina".
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Il rischio è un virus peggiore, l'egoismo

Scritto da Papa Francesco.

Papa Francesco"No all"egoismo indifferente". Il Papa, nella Domenica della Misericordia istituita da Wojtyla venti anni fa, invita i fedeli a guardarsi da un virus ancora peggiore: "Ora, mentre pensiamo a una lenta e faticosa ripresa dalla pandemia, si insinua proprio questo pericolo: dimenticare chi è rimasto indietro. Il rischio è che ci colpisca un virus ancora peggiore, quello dell’egoismo indifferente".
"Si trasmette - spiega il Pontefice - a partire dall’idea che la vita migliora se va meglio a me, che tutto andrà bene se andrà bene per me. Si parte da qui e si arriva a selezionare le persone, a scartare i poveri, a immolare chi sta indietro sull’altare del progresso. Questa pandemia ci ricorda però che non ci sono differenze e confini tra chi soffre".
Il coronavirus, dice Francesco, ci ha fatto riscoprire fragili ma la luce della misericordia brilla in noi: "Cari fratelli e sorelle, nella prova che stiamo attraversando, anche noi, come Tommaso, con i nostri timori e i nostri dubbi, ci siamo ritrovati fragili. Abbiamo bisogno del Signore, che vede in noi, al di là delle nostre fragilità, una bellezza insopprimibile. Con Lui ci riscopriamo preziosi nelle nostre fragilità. Scopriamo di essere come dei bellissimi cristalli, fragili e preziosi al tempo stesso".