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Jobs Act: dati, testi e analisi

Scritto da Diana Comari.

lavoro Proponiamo alcuni documenti di studio sul Jobs Act e il testo in discussione in Parlamento.

Il Jobs Act è il disegno di legge sulla riforma del mercato del lavoro, qui proponiamo la versione approvata dalla Commissione Lavoro del Senato (scheda in PDF).
Il disegno di legge si pone l'obiettivo di realizzare riforme di grande portata innovativa, attraverso l'esercizio di apposite deleghe conferite al Governo, quali:
1) il riordino della disciplina degli ammortizzatori sociali;
2) la riforma dei servizi per il lavoro e delle politiche attive;
3) il completamento del processo di semplificazione delle procedure e degli adempimenti in materia di lavoro;
4) il riordino delle forme contrattuali attualmente vigenti in materia di lavoro;
5) il rafforzamento delle misure di sostegno alla maternità e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

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Riformare il mercato del lavoro per non lasciare lavoratori senza tutele

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco MirabelliIntervento in Senato durante la discussione sul Jobs Act (video).

In queste settimane, stiamo facendo una discussione importante su un tema decisivo per tanti cittadini italiani e per tanti giovani ma credo che sia importante che la nostra discussione resti sul merito della proposta approvata dalla Commissione Lavoro del Senato con la Legge Delega.
Innanzitutto, credo che questa discussione debba partire dalla realtà e non dalle ideologie.
Credo debba diventare un confronto, anche tra posizioni diverse, tutte legittime, ma chiarendo che tra noi non c’è chi difende il lavoro e chi no, come invece ho sentito dire più volte anche nell’Aula del Senato. Non c’è chi vuole togliere i diritti e che li vuole difendere e non c’è alcuna proposta di macelleria sociale.

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Dalla Direzione PD

Scritto da Diana Comari.

Matteo Renzi Ecco l’ordine del giorno sul Jobs Act approvato dalla Direzione Nazionale del Pd con 130 voti favorevoli, 20 contrari e 11 astenuti:
Approvando la relazione del Segretario, il Partito Democratico non può perdere questa occasione per realizzare un mercato del lavoro che estenda i diritti e le tutele a quei lavoratori che oggi non li possiedono e dove nessuno sia più abbandonato al proprio destino.
Intendiamo raggiungere questo obiettivo con una riforma di sistema che estenda i diritti nel rapporto di lavoro a chi oggi non ne ha di adeguati e universalizzi le tutele nella disoccupazione; aumenti la produttività favorendo la mobilità dei lavoratori verso impieghi che migliorino il loro reddito e le loro prospettive, senza scaricare solo su di loro i costi di questo aggiustamento.
Per questo sosteniamo il Governo a guida del Partito Democratico a mettere immediatamente in campo strumenti coerenti con questi obiettivi.

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Lavoro e diritti

Scritto da Emanuele Fiano.

Emanuele FianoAscolto S che non ce la fa più e piange. Io lo so cosa mi brucia dentro, lo so perché mi sento in colpa. Ogni giorno qui in Italia, milioni di persone, miei coetanei, più giovani, più vecchi, vivono senza lavoro, oppure lavorano da precari come schiavi, sapendo di non potere dire no a determinate condizioni, sapendo di non poter essere stanchi, o di non poter ammalarsi, sapendo che magari anche se sono bravi, efficienti, capaci, magari anche se sono professionisti, affermati, riconosciuti, comunque il lavoro finirà tra un mese, e che quindi non devono dire di no oggi, perché domani potrebbe non esserci lavoro, anche se i lavori che si sommano sono tre, anche se devono lavorare la notte e alzarsi all'alba, anche se sono soli, anche se quelli per cui lavorano sono più giovani e più stronzi di chiunque altro, anche se chi comanda nel loro lavoro non capisce nulla della qualità di quello che loro producono. Non racconto tutto questo per dare ragione a Renzi nella vicenda Art.18; non mi sto occupando della polemica quotidiana nel PD, anche se io la penso come lui, anche se io penso che investire su ammortizzatori sociali universali, tipo reddito di disoccupazione o cittadinanza per tutti sia la strada maestra; io lo dico rivolgendomi alla mia coscienza, non chiedo ne applausi ne accuse.

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