Appello di Mattarella e buone pratiche di Expo contro lo spreco alimentare
“Lo spreco di cibo è un insulto alla società”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella visitando Expo nella Giornata mondiale per l’Ambiente, il 5 giugno. Difficile negarlo di fronte al paradosso di una persona al mondo su nove cronicamente sottoalimentata e uno spreco pari a 1,6 bilioni di tonnellate, per un valore di 936 bilioni di dollari (dati Fao). In sintesi, il 30% del cibo finisce in pattumiera. Eppure, secondo Mattarella, dall’Esposizione di Milano stanno arrivando idee e buone pratiche nella giusta direzione: “La cultura dello scarto e del consumo illimitato – ha detto – non si concilia più con il futuro possibile, né con lo sviluppo economico. È questa la novità del nostro tempo. Uscire dalla crisi vuol dire saper innovare e cambiare rotta”.
Sulle dichiarazioni di Maroni

"Ho deciso di scrivere una lettera ai Prefetti per diffidarli dal portare qui in Lombardia nuovi clandestini e ho deciso di scrivere ai sindaci per dirgli di rifiutarsi di prenderli, mentre ai sindaci che dovessero accoglierli ridurremo i trasferimenti regionali, come disincentivo, perché non devono farlo e chi lo fa, violando la legge, subirà questa conseguenza. Nei prossimi giorni voglio incontrare Toti e Zaia per fare fronte comune e assumere iniziative comuni, come diffidare i prefetti e dire ai sindaci delle nostre regioni che se accolgono in clandestini e violano le norme non avranno più i contributi regionali".
Non assecondare scelte contro l’umanità

Certe affermazioni scriteriate di persone che occupano posti istituzionali, senza aver acquisito il senso di appartenere allo Stato italiano nell’era della globalizzazione e dei mutamenti epocali, stridono con un moderno concetto di civiltà umana; meno ancora se questa fonda le sue radici nella storia del cristianesimo.
Sicuramente tutto il fenomeno migratorio che abbiamo registrato nel decennio scorso, e che ha portato in Italia per necessità di lavoro alcuni milioni di persone, non è stato gestito con lungimiranza e senso di responsabilità per favorire la dovuta integrazione nel contesto sociale italiano.
L'Europa e i migranti

Intervista a Patrizia Toia a cura della Casa della Carità.
Come si sta muovendo l'Unione Europea sul tema migranti dopo l'ennesima strage nel Mediterraneo?
L'impressione è che siamo a un punto di svolta. Finché non avremo decisioni concrete, all'altezza delle sfide che abbiamo di fronte, si tratta di un'impressione, certo. Credo però che l'ultima tragedia - ed è un'amara constatazione - abbia portato a un cambiamento di atteggiamento. Penso che, dopo il Consiglio Europeo straordinario voluto dall'Italia, l'UE si stia attrezzando, anche rivolgendosi giustamente alla comunità internazionale, intesa come Onu.
E in tutto questo, qual'è il ruolo del Parlamento Europeo?