Sulle dichiarazioni di Maroni
Raccogliamo i commenti di Emanuele Fiano, Patrizia Toia, Franco Mirabelli, Lorenzo Gaiani alle dichiarazioni di Maroni in merito alla decisione di tagliare i fondi ai Comuni lombardi che accoglieranno immigrati e di diffidare i Prefetti dall'inviare i migranti in Lombardia.
"Ho deciso di scrivere una lettera ai Prefetti per diffidarli dal portare qui in Lombardia nuovi clandestini e ho deciso di scrivere ai sindaci per dirgli di rifiutarsi di prenderli, mentre ai sindaci che dovessero accoglierli ridurremo i trasferimenti regionali, come disincentivo, perché non devono farlo e chi lo fa, violando la legge, subirà questa conseguenza. Nei prossimi giorni voglio incontrare Toti e Zaia per fare fronte comune e assumere iniziative comuni, come diffidare i prefetti e dire ai sindaci delle nostre regioni che se accolgono in clandestini e violano le norme non avranno più i contributi regionali".
Questo l'annuncio del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni durante il Premio Milano Produttiva 2015, al Teatro alla Scala di Milano.
"Ho deciso di scrivere una lettera ai Prefetti per diffidarli dal portare qui in Lombardia nuovi clandestini e ho deciso di scrivere ai sindaci per dirgli di rifiutarsi di prenderli, mentre ai sindaci che dovessero accoglierli ridurremo i trasferimenti regionali, come disincentivo, perché non devono farlo e chi lo fa, violando la legge, subirà questa conseguenza. Nei prossimi giorni voglio incontrare Toti e Zaia per fare fronte comune e assumere iniziative comuni, come diffidare i prefetti e dire ai sindaci delle nostre regioni che se accolgono in clandestini e violano le norme non avranno più i contributi regionali".
Questo l'annuncio del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni durante il Premio Milano Produttiva 2015, al Teatro alla Scala di Milano.
Emanuele Fiano (Responsabile Sicurezza Segreteria Nazionale PD): Questo è il primo Governo che ha cominciato a incrinare il granitico valore del Trattato di Dublino in Europa. Quello approvato dal centrodestra per primo e che impedisce ai richiedenti asilo arrivati nel nostro paese di spostarsi in altri paesi. 24.000 profughi ripartiti in due anni negli altri paesi sono pochi ? Si sono pochi, ma molto di più del niente di chi ha governato prima di noi. Bisogna continuare ad alzare la voce in Europa, con forza, con durezza, contro il loro egoismo, per la ripartizione e per agire senza un azione di guerra, là dove il flusso della fuga comincia. Zaia, Maroni e Toti, fanno campagna elettorale in vista dei ballottaggi, un anno fa hanno sottoscritto la ripartizione tra regioni, quando erano al governo chiedevano la ripartizione tra le regioni e firmavano il trattato di Dublino che ora attaccano. Questo governo va appoggiato, in questo sforzo, da tutti, da dentro e da fuori il PD. Chi se la prende con il Governo cosi come se la prende con Maroni fa un'operazione demagogica che non porta nessun risultato ai cittadini.
Il ministro Maroni oltretutto fa il furbo sugli immigrati, tanto per cambiare. Le quote di migranti ripartite per Regione, e nel caso specifico della Lombardia, non sono un qualche cosa di imposto, bensì il frutto di una accordo firmato dalle Regioni stesse con le controparti istituzionali al luglio del 2014. E nel caso della regione governata da Maroni la ripartizione non viene decisa solo in base alla popolazione residente ma anche ad altri indicatori. Indicatori addirittura indicati e voluti dalla Regione Lombardia stessa che quell'accordo lo firmò. La Lombardia si è impegnata per una quota del 14,15% e ha accolto il 9% come ricordato oggi dallo stesso Maroni.
Patrizia Toia (Capodelegazione PD al Parlamento Europeo): Italia "coerente": chiediamo agli stati dell'Europa di condividere parte dell'accoglienza degli immigrati e le nostre più ricche regioni dicono no e voltano le spalle! Maroni minaccia i Comuni che accolgono migranti di tagliare i fondi. E se il Governo facesse lo stesso con lui perché non li accoglie? Non sarebbe una buona idea?
Franco Mirabelli (Direzione Nazionale PD): Dopo le farneticazioni di Maroni - condivise sia da Toti che Zaia - spero sia chiaro cos'è la destra e la differenza con il PD.
Lorenzo Gaiani (Sindaco di Cusano Milanino): E' grave ed inaccettabile sotto il profilo istituzionale che il Presidente di un'importante Regione come la Lombardia faccia di un problema serio e a volte tragico come quello dei profughi un elemento di polemica elettorale spicciola, oltretutto prorompendo in minacce verso altri rappresentanti istituzionali quali sono i Sindaci. Per il problema dei profughi occorrono proposte serie e concertate, non propaganda e demagogia.
Il ministro Maroni oltretutto fa il furbo sugli immigrati, tanto per cambiare. Le quote di migranti ripartite per Regione, e nel caso specifico della Lombardia, non sono un qualche cosa di imposto, bensì il frutto di una accordo firmato dalle Regioni stesse con le controparti istituzionali al luglio del 2014. E nel caso della regione governata da Maroni la ripartizione non viene decisa solo in base alla popolazione residente ma anche ad altri indicatori. Indicatori addirittura indicati e voluti dalla Regione Lombardia stessa che quell'accordo lo firmò. La Lombardia si è impegnata per una quota del 14,15% e ha accolto il 9% come ricordato oggi dallo stesso Maroni.
Patrizia Toia (Capodelegazione PD al Parlamento Europeo): Italia "coerente": chiediamo agli stati dell'Europa di condividere parte dell'accoglienza degli immigrati e le nostre più ricche regioni dicono no e voltano le spalle! Maroni minaccia i Comuni che accolgono migranti di tagliare i fondi. E se il Governo facesse lo stesso con lui perché non li accoglie? Non sarebbe una buona idea?
Franco Mirabelli (Direzione Nazionale PD): Dopo le farneticazioni di Maroni - condivise sia da Toti che Zaia - spero sia chiaro cos'è la destra e la differenza con il PD.
Lorenzo Gaiani (Sindaco di Cusano Milanino): E' grave ed inaccettabile sotto il profilo istituzionale che il Presidente di un'importante Regione come la Lombardia faccia di un problema serio e a volte tragico come quello dei profughi un elemento di polemica elettorale spicciola, oltretutto prorompendo in minacce verso altri rappresentanti istituzionali quali sono i Sindaci. Per il problema dei profughi occorrono proposte serie e concertate, non propaganda e demagogia.