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Appello di Mattarella e buone pratiche di Expo contro lo spreco alimentare

Scritto da Stefano Pasta.

Stefano Pasta Articolo di Stefano Pasta per La Repubblica.

“Lo spreco di cibo è un insulto alla società”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella visitando Expo nella Giornata mondiale per l’Ambiente, il 5 giugno. Difficile negarlo di fronte al paradosso di una persona al mondo su nove cronicamente sottoalimentata e uno spreco pari a 1,6 bilioni di tonnellate, per un valore di 936 bilioni di dollari (dati Fao). In sintesi, il 30% del cibo finisce in pattumiera. Eppure, secondo Mattarella, dall’Esposizione di Milano stanno arrivando idee e buone pratiche nella giusta direzione: “La cultura dello scarto e del consumo illimitato – ha detto – non si concilia più con il futuro possibile, né con lo sviluppo economico. È questa la novità del nostro tempo. Uscire dalla crisi vuol dire saper innovare e cambiare rotta”.
Stato e cittadini, ognuno faccia la sua parte. Mattarella propone “un patto di cittadinanza” contro lo spreco. Da un lato chiama in causa i singoli consumatori che con la scelta dei prodotti possono “giocare un ruolo attivo, condizionando il mercato e non essendone soltanto condizionati”. Dall’altro lo Stato deve fare la sua parte: “Ridurre gli sprechi – continua il presidente – è un grande impegno pubblico, a cui possono partecipare da protagonisti la società civile organizzata, il volontariato, il no-profit, la cooperazione, l'impresa privata. Alcuni progetti di solidarietà stanno dando risultati positivi. Occorre estenderli, valutando come intervenire con strumenti legislativi di sostegno”.
#100volticontrolospreco, da un liceo torinese a Expo. All’appello del presidente ha subito risposto il viceministro delle Politiche agricole e alimentari Andrea Olivero, ribadendo che il Governo sta lavorando a una legge antispreco e annunciando per settimana prossima, proprio nella cornice di Expo, “un incontro operativo con il ministro Martina, le associazioni e le organizzazioni della grande distribuzione”. Per Olivero, “mettendoci la faccia, il presidente Mattarella è entrato a pieno titolo tra i #100volticontrolospreco”. Fa riferimento all’iniziativa realizzata da Coop e Slow Food: “Una campagna informativa coinvolgente e leggera – dice Ernesto Dalle Rive, presidente di Nova Coop (la cooperativa piemontese) – in grado di raggiungere un gran numero di consumatori e diffondere sensibilità ed attenzione”. Spiega Virginia Invernizzi: “Siamo partiti da una cena con cibo recuperato al liceo Gioberti di Torino. A tutti proponiamo di mandare una foto o uno slogan con l’hashtag #100volticontrolospreco: i migliori saranno scelti per una nostra campagna di comunicazione che sarà lanciata ad Expo”.
Il supermercato del futuro che recupera il cibo in eccesso. All’interno dei padiglioni dell’Esposizione universale, tra il Cardo e il Decumano, Coop ha allestito il supermercato del futuro, il Future Food District. Grazie alle nuove tecnologie, i visitatori possono esplorare e conoscere una catena alimentare più etica e trasparente. Bracci meccanici e robot per servire i prodotti, tavoli interattivi e etichette touch. Sfiorandole, potremo per esempio scoprire tutto quello che c’è da sapere su una mela: dove è cresciuto l’albero, quanta CO2 ha prodotto, i trattamenti chimici che ha ricevuto, e il suo viaggio fino alla scaffale. Ma soprattutto il supermercato del futuro ha nel suo dna la lotta allo spreco; grazie a un accordo con Caritas, in un mese sono state recuperate tre tonnellate di cibo che altrimenti sarebbero state buttate. Ogni notte un furgoncino arriva ai cancelli di Expo, carica i prodotti in scadenza e li distribuisce tra i centri di ascolto dell’associazione. 300 chili di pesce e carne la prima sera, 800 chili di tramezzini e panini la seconda. Sempre per il recupero del cibo in eccesso, anche il Banco alimentare (www.bancoalimentare.it) ha firmato con Expo un accordo analogo.
Chef stellati per il Refettorio Ambrosiano. Dal 4 giugno però gli alimenti invenduti hanno una destinazione privilegiata. Quel giorno, infatti, il cardinal Scola e il sindaco Pisapia hanno inaugurato il Refettorio Ambrosiano, nella parrocchia milanese di Greco. Qui il vecchio teatro inagibile da anni è rinato grazie a Expo e alla Caritas. Pane, bellezza e dignità. Ogni sera infatti 96 persone bisognose gustano pasti ottenuti dalle eccedenze di cibo: fino ad ottobre quelle di Expo, poi saranno recuperate dalla grande distribuzione. Ai fornelli chef stellati, come l’autore della prima cena Massimo Bottura, cioè colui che con la Diocesi ha lanciato la proposta del Refettorio. “Quando ho chiamato i cuochi più importanti del mondo – racconta – mi hanno subito detto di sì, entusiasti dell’iniziativa. Alain Ducasse verrà il 14 luglio per festeggiare la presa della Bastiglia”. Architetti, artisti e designer si sono occupati degli arredi, anche questi di alta qualità. Un bene per la città di Milano, nato per Expo ma che rimarrà oltre Expo.
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