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70 anni delle ACLI

Scritto da Benito Sicchiero e Achille Colombo Clerici.

Giampio Bracchi e Achille Colombo ClericiLe Acli-Associazioni cristiane dei lavoratori italiani compiono 70 anni. Un anniversario importante - tanto più a Como, la città che ha dato i Natali ad Achille Grandi, fondatore e primo presidente dell’associazione - che viene celebrato in Duomo venerdì 5 giugno con l’esecuzione della “Messa di Requiem di Giuseppe Verdi”, Orchestra Sinfonica “Carlo Caccia” di Novara diretta dal Maestro Renato Beretta, accompagnato dal “Coro dell’Opera di Parma” con il Maestro Emiliano Esposito.
Se la nascita ufficiale delle Acli porta la data del 1944 , a pochi giorni dalla liberazione della città e all'indomani della firma del Patto di Roma che aveva sancito la costituzione della Cgil unitaria, le basi risalgono addirittura al secolo precedente, precisamente al quarto Congresso cattolico italiano del 1877 in cui si affermava: “bisogna risolutamente far cristiano l’argomento del lavoro”.
La chiesa affronta la “questione sociale”, ma bisognerà aspettare ancora a lungo perchè questi valori assumano la dignità di struttura. Infatti, nel 1891 Leone XIII emanava la famosa enciclica Rerum Novarum, e nel 1931 Pio XI rilanciava i contenuti con l’enciclica Quadragesimo Anno. Ma è con la fine della seconda guerra mondiale e la vittoria della democrazia sul fascismo, che vengono alla luce le Acli come “costola sociale” dell’Azione Cattolica e avamposto della Chiesa nel mondo del lavoro.
Ecco le parole con cui il fondatore delle Acli, Achille Grandi ricostruisce i momenti delle origini: “Era convincimento di noi tutti che i lavoratori cristiani, pur entrando in un’organizzazione sindacale che affermava solennemente di rispettare tutte le opinioni politiche e religiose, avessero bisogno di un’organizzazione che li formasse solidamente nella dottrina sociale cristiana”.
Per la storia sarà bene ricordare che il nome di “Acli” fu trovato dell’avvocato Vittorino Veronese, presidente dell’Icas e che i principali costruttori dell’associazione, assieme allo stesso Veronese, furono mons. Borghino, l’avvocato Ludovico Montini, Pastore, Giannitelli, Bellotti, Cuzzaniti, Frascatani, mons. Civardi ed altri. Ma è stato Grandi uno dei protagonisti della storia sociale politica dell’Italia contemporanea.
Nato a Como nel 1883 in una modesta famiglia operaia, Achille Grandi, costretto a lavorare a soli undici anni, ha scoperto presto la passione per la politica e per il sindacato: è stato segretario della Cil dal 1922 al 1926 e deputato nelle file del Partito popolare, tra i pochi che non votarono a favore del governo Mussolini preferendo, a 43 anni, scegliere la strada dell’Aventino con alcuni popolari, i socialisti, i repubblicani e i comunisti, pagando di persona per la sua coerenza. Grandi era pienamente cosciente di ciò che attendeva l’Italia negli anni futuri, tanto è vero che il 2 agosto 1926 scrisse il suo testamento spirituale.
Furono dieci anni circa di estrema precarietà economica. Intorno al 1940 Grandi prende parte ai primi incontri clandestini tra i cattolici di Milano. Nel 1942 il gruppo di Milano si incontrerà più volte con il gruppo di Roma di Alcide De Gasperi: da questi incontri nascerà la Democrazia cristiana. Negli stessi anni maturò l’idea di dar vita a quelle che poi si chiameranno le Acli. Dall’agosto del 1944, Grandi è presidente delle Acli, ma nel 14 febbraio 1945 rassegna le dimissioni. Le sue condizioni di salute si aggravano, morirà nel 1946. Achille Grandi rimane nella storia del nostro Paese come uno dei più limpidi interpreti del cattolicesimo sociale, artefice dell’unità sindacale, antifascista e democratico, uno dei più decisi fautori della scena sindacale unitaria.
Il presidente di IEA Achille Colombo Clerici si unisce agli esponenti delle Acli nella celebrazione di questo storico Anniversario, ricordando, assieme a tutti gli Amici del Centro Studi Achille Grandi di Piazza Sant'Ambrogio a Milano, la fulgida figura del Fondatore delle Acli, ispiratore di un pensiero politico forte.

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