Il reinserimento nei ranghi del Consiglio regionale" dell'ex vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani, tornato in libertà, è un atto dovuto ma rimane un punto politico a cui Maroni non ha voluto saper dare una risposta. Il tema politico, complessivamente, rimane, non abbiamo visto atti significativi, ne' all'inizio della legislatura, ne' a oggi, che diano un segnale di discontinuità rispetto alla necessità di rendere più trasparente soprattutto il servizio sanitario regionale.

La Lombardia sta vivendo un momento di riforma istituzionale importante, Aiccre deve entrare in questa revisione e portare i temi europeisti dentro le nuove istituzioni che si vanno creando”. Così a LaPresse Carlo Borghetti, consigliere regionale della Lombardia e segretario di Aiccre Lombardia, a margine dell'assemblea congressuale dell'Aiccre, sezione italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa (Ccre), che si è svolta a Montesilvano. “Bisogna tornare come Europa – aggiunge - ai valori fondativi e questo può essere fatto con il contributo delle comunità locali e delle istituzioni regionali. L'’Europa delle Nazioni rischia di dividere, dentro a egoismi nazionali, le politiche di accoglienza e sviluppo che sono necessarie più che mai.

Articolo pubblicato da Il Giorno.

Un dipendente regionale su tre è di troppo. Ne basterebbero 54.000 invece di 78.000, con un risparmio di 2 miliardi e mezzo di euro. Quando le Regioni vennero istituite nel 1970 gli obiettivi dichiarati erano: lontani da Roma minore burocrazia, decentramento per rispondere meglio alle esigenze locali, maggiore efficienza e trasparenza. Con pochissime lodevoli eccezioni si assiste al loro sostanziale fallimento istituzionale e politico. La stessa Lombardia che vanta il 23% del personale in meno della media nazionale pagato il 6% in meno ed eroga servizi mediamente superiori, sovente conquista le prime pagine per le vicende giudiziarie.

Articolo pubblicato da L'Unità (file PDF).
Nelle campagne elettorali, come quella che stiamo vivendo a Milano in vista delle elezioni amministrative di giugno, spesso prevale la propaganda ed è difficile riconoscere le differenze reali che esistono tra gli schieramenti e i candidati. Ma ci sono almeno tre vicende che sono avvenute in queste settimane che forse è giusto analizzare per chiarire meglio cosa separa Beppe Sala da Stefano Parisi e lo schieramento che ha governato la città in questi anni dal centrodestra. Sono tutte vicende che riguardano o tirano in ballo il grande tema della sicurezza dei cittadini e della legalità.