A proposito del Referendum
Naturalmente merita rispetto sia chi, esercitando un suo diritto, è andato a votare, sia chi, sempre esercitando un suo diritto, ha deciso di non farlo. Tuttavia il dato finale che ci parla di un 31% dei votanti rappresenta evidentemente una sconfitta netta sia per i promotori originari del referendum sia per coloro che vi sono saltati sopra per politicizzarlo trasformandolo impropriamente in un quesito pro o contro il Governo. Sconfitta ancor più bruciante se si pensa che al 70% di coloro che non hanno votato perchè contrari al quesito o perchè indifferenti (che in ultima analisi è la stessa cosa) andranno sommati quelli che, come me, hanno votato No.
Il futuro dell’area metropolitana di Milano
In questo anno e mezzo di vita la Città Metropolitana, nonostante le grandi difficoltà di partenza, ha approvato un proprio coraggioso Statuto, chiuso in pareggio un primo bilancio quasi impossibile da chiudere, ha definito le zone omogenee per promuovere maggiore cooperazione tra tutti i comuni e, prima in Italia, ha adottato il proprio piano strategico.
Tutte azioni decisive per meglio governare il nostro territorio nei prossimi anni.
La Città Metropolitana è l'occasione per riallacciare il cambiamento istituzionale ai cambiamenti del territorio, dell'economia e della società.
Tutte azioni decisive per meglio governare il nostro territorio nei prossimi anni.
La Città Metropolitana è l'occasione per riallacciare il cambiamento istituzionale ai cambiamenti del territorio, dell'economia e della società.
L’effetto Expo? C’è ancora
Intervista a Beppe Sala di Elisabetta Soglio per Il Corriere della Sera
Il sondaggio Ipsos la dà a pochissimo distacco da Stefano Parisi. Giuseppe Sala, è preoccupato?
Il sondaggio Ipsos la dà a pochissimo distacco da Stefano Parisi. Giuseppe Sala, è preoccupato?
«Fin dalle primarie mi sono dato la regola di non commentare mai i sondaggi».
Come potrà trainarla un Pd stimato al 21,5 per cento?
«Di cosa parliamo? Mancano sette settimane al voto e comunque circolano sondaggi che danno indicazioni diverse. Io sto facendo altro».
Sulla sanità si deve investire
La presidente della Commissione Sanità del Senato la Dem Emilia Grazia De Biasi ha letto attentamente il Def 2016 varato venerdì scorso dal Governo. E non ha dubbi: “Quelle previsioni sulla spesa sanitaria fino al 2019 con un calo della sua incidenza sul Pil fino al 6,5% sono un problema. Di questo passo resteremo, come già siamo, il lumicino dell’Europa per la sanità pubblica”. E i 2 miliardi in più promessi nel 2017? “Speriamo che ci siano, altrimenti il Ssn andrà a picco”. Ma non basta, a De Biasi è l’assenza di prospettive e idee chiare sul personale che proprio non va giù: “Oltre che fare i contratti, per i quali ancora non sappiamo a quanto ammontano le risorse, c’è un problema di numeri: non possiamo veder calare progressivamente gli operatori, e non parlo solo dei medici, senza rimpiazzo.