Garantire l’omogeneità delle cure sul territorio e in tutte le strutture, anche per i cittadini e le cittadine straniere neo comunitarie. Oggi, con un’interpellanza, ho voluto puntare l’attenzione su un problema rimasto sinora irrisolto, quello dei cittadini comunitari sprovvisti di copertura sanitaria nei loro Paesi di origine, come i bulgari e i rumeni, che non avendo il codice STP (stranieri temporaneamente presenti) perché non hanno le caratteristiche per esigerlo e neanche il codice ENI (europei non iscritti) perché Regione Lombardia non lo ha mai previsto (differentemente da Veneto, Toscana, Liguria, Lazio e altre), si ritrovano esclusi da qualsiasi categoria e devono mettersi alla ricerca di quelle strutture che erogano prestazioni in regime di gratuità.
Emblematico il caso»