Devastata la sede dell'Istituto Pedagogico della Resistenza
"Stanno rialzando la testa. Prima l'incendio al Circolo Pd della Barona, poi la rievocazione nazista a Cologno Monzese, adesso l'ennesimo assalto all'Istituto pedagogico della resistenza in Primaticcio a Milano".
Lo scrive su facebook Emanuele Fiano, deputato Pd, che ha condiviso la denuncia dell'Istituto arrivata via Fb.
Sul sito dell'Ipr infatti si legge: "È successo di nuovo. Abbiamo trovato la nostra sede devastata, di nuovo. Non sappiamo ad opera di chi... si fa per dire. Ma certe sono le migliaia di euro di danni, le porte divelte, la finestra rotta, gli armadi danneggiati pesantemente, i documenti, a lungo riordinati, buttati all'aria.
Lo scrive su facebook Emanuele Fiano, deputato Pd, che ha condiviso la denuncia dell'Istituto arrivata via Fb.
Sul sito dell'Ipr infatti si legge: "È successo di nuovo. Abbiamo trovato la nostra sede devastata, di nuovo. Non sappiamo ad opera di chi... si fa per dire. Ma certe sono le migliaia di euro di danni, le porte divelte, la finestra rotta, gli armadi danneggiati pesantemente, i documenti, a lungo riordinati, buttati all'aria.
Dopo Caporetto
Qualche mese fa è stato ricordato il centenario della battaglia di Caporetto,iniziata il 24 ottobre 1917, forse uno dei maggiori disastri militari della nostra storia,e che consistette in sostanza in un crollo dell’apparato difensivo del nostro esercito contro quello austriaco, che aveva il decisivo sostegno strategico e materiale dell’alleato tedesco, e che configurò un generale arretramento della linea del fronte,che prima del disastro era ormai a ridosso di Trieste, e che a metà novembre si assestò sul Piave, con conseguente perdita di uomini (fra morti, feriti e prigionieri), di materiale e di una rilevante porzione del territorio nazionale. Le conseguenze sulla tenuta psicologica del Paese furono pesanti, e su ciò facevano conto gli austro-tedeschi che puntavano alla totale dissoluzione del nostro esercito e ad una crisi tale che inducesse l’Italia ad uscire dalla guerra e a negoziare una pace disastrosa come di lì a poco avrebbe fatto la Russia bolscevica a Brest- Litovsk.
Staremo dove siamo, all’opposizione
Presidente Rosato, il Pd non trova pace neppure all’opposizione. Si divide e viene strattonato. Cosa farete?
«Staremo dove siamo, all’opposizione. E al di là del dibattito che non smetterà mai di animare il nostro partito, siamo coesi nel dire: mai un governo con Di Maio e mai un governo con Salvini. Ci cercano esclusivamente per aumentare reciprocamente il potere contrattuale, ma di fatto hanno già ratificato un patto di governo. In altre parole ci usano».
Franceschini sostiene che la linea d’opposizione andrebbe ridiscussa prima delle consultazioni del Colle.
Franceschini sostiene che la linea d’opposizione andrebbe ridiscussa prima delle consultazioni del Colle.
La situazione politica dopo il voto
Per chi come noi ha creduto nel progetto originario PD che valse il 34% e 13,7 milioni di voti e lo trova oggi a meno del 19% e a 6,2 milioni di voti, 2 milioni e mezzo meno del già pessimo risultato del 2013 (25 %) e 5 milioni meno delle europee del 2014, perdite non giustificabili dal milione e 100.000 voti ottenuti da Liberi e Uguali;
per chi ha creduto in un partito a vocazione maggioritaria e lo trova oggi minoranza quasi ininfluente nella manovra politica e parlamentare;
per chi si è battuto per un centrosinistra di governo e lo trova oggi proiettato all’opposizione, punito da un inequivocabile giudizio elettorale negativo;
per chi si è battuto per una democrazia bipolare, dotata di norme costituzionali ed elettorali all’altezza di una democrazia europea compiuta e avanzata;