Salvini recita la parte del leone

Questa mattina ho passato un paio d’ore a leggere i giornali.

La parte del leone la fa Matteo Salvini recitando la parte del perseguitato politico “per colpa” della Magistratura.

Gli ricordo e mi permetto di ricordarlo a chi sta dalla sua parte che anche lui ha giurato sulla Costituzione e la stessa all’Art 104 è chiarissima sul l’indipendenza della Magistratura (che non significa infallibilità). Nella sua veste non può permettersi di fare le sceneggiate che ha fatto.

Da un lato la condanna definitiva della Lega sui 49 milioni rubati, dall’altro questa nuova indagine sul sequestro di persona.

Devo dire che sono stato turbato dal filmato che ha messo in rete, l’arroganza che traspare non la ritrovo in nessun altro comportamento a cui ho assistito nella mia esperienza politica.

A mio avviso Salvini deve scegliere, se vuole aver la lingua libera di dire ciò che vuole lasci il suo posto di Governo ad altra figura del suo partito e lui torni a fare esclusivamente il segretario della Lega.

Non posso sopportare ne politicamente ne umanamente che “siccome sono eletto sono immune” altri personaggi della storia sono state liberamente elette ma poi hanno dimostrato quello che erano.

Non mi allineo a quel filone di pensiero per cui la Magistratura sta facendo un favore elettorale a Salvini, la Magistratura faccia la sua parte con indipendenza e serietà poi se gli italiani si esprimeranno in un modo o nell’altro sarà un problema degli italiani e dell’Italia.

Sono poi passato al versante M5S e un certo interessamento della cronaca l’ho ritrovato dalle Parti di Taranto dove gli elettori traditi hanno fatto fuggire gambe levate deputati e senatori del movimento.

Hanno sparso parole al vento contro tutto quello che si stava facendo su ILVA e alla fine il loro leader ha firmato gli accordi che per il 99%.

Ricordiamo tutti le sortite e le apparizioni di Di Maio e dello stesso Grillo.

Ora finito di raccontare palle, tiratele fuori e rimetterci la faccia da quelle parti se ne avete il coraggio.