L’estate torbida
Dal 6 agosto al 5 settembre lo scenario istituzionale italiano è radicalmente cambiato: all’inizio del mese dedicato tradizionalmente alle vacanze Matteo Salvini, leader della Lega ormai partito nazionale (e primo d’Italia, secondo i risultati delle elezioni europee alle quali aveva tuttavia partecipato poco più della metà degli aventi diritto), Vicepresidente del Consiglio e Ministro dell’Interno sembrava il padrone d’ Italia, dominando la debole resistenza degli alleati Cinquestelle e del (nominale) capo del Governo Giuseppe Conte.
Il PD dovrà aggiornare le strategie
Intervista della Stampa .
La scissione di Renzi è un'operazione che riporta al passato, riproponendo la distinzione tra sinistra e centro, superata 12 anni fa con la creazione del Pd. Lo dice Piero Fassino in un'intervista a La Stampa. Secondo l'ex sindaco di Torino per il nuovo governo, con Italia Viva, c'è un rischio oggettivo: "Dovendo crescere, il nuovo partito sarà costretto a conquistarsi uno spazio e una visibilità, mettendo ogni giorno in campo proposte che si distinguano. E proponendosi come l'alternativa a Salvini finirà per offrirgli una rendita di posizione, che il leader della Lega sfrutterà per uscire dal proprio isolamento".
La scissione di Renzi è un'operazione che riporta al passato, riproponendo la distinzione tra sinistra e centro, superata 12 anni fa con la creazione del Pd. Lo dice Piero Fassino in un'intervista a La Stampa. Secondo l'ex sindaco di Torino per il nuovo governo, con Italia Viva, c'è un rischio oggettivo: "Dovendo crescere, il nuovo partito sarà costretto a conquistarsi uno spazio e una visibilità, mettendo ogni giorno in campo proposte che si distinguano. E proponendosi come l'alternativa a Salvini finirà per offrirgli una rendita di posizione, che il leader della Lega sfrutterà per uscire dal proprio isolamento".
Ora combattiamo per l’Italia del futuro
Il segretario nazionale, Nicola Zingaretti è intervenuto alla Direzione nazionale del partito. “C’è la volontà di aprire una fase fondativa di un’altra stagione storica del Pd”- ha detto Zingaretti.In merito alla scissione, Zingaretti ha affermato: “Vorrei chiarire che non c’è stato un istante degli ultimi venti giorni nel quale ho vissuto la scissione come un elemento positivo o come un elemento di liberazione da un problema. Ho fatto della tensione unitaria la cifra di questa segreteria e così intendo andare avanti.
Ovviamente reputo sbagliata questa scelta di Renzi, e tra i motivi c’è il fatto che di fronte all’enormità dei problemi è sbagliata e antiquata la divisione dei compiti: semmai serve più Pd come cuore pulsante delle culture, per un di più di innovazione”.
Mettere al centro le persone
Abbiamo fatto molte assemblee in questi giorni ed è positivo stare in un partito che discute, in cui si esplicitano i dubbi, le incertezze e che ha eletto un gruppo dirigente con le Primarie, che contano molto di più dei sondaggi sulla piattaforma Rousseau.
Il PD è un partito che riconosce la democrazia rappresentativa.
In 15 giorni ad agosto abbiamo dovuto affrontare una crisi politica totalmente inattesa.
Penso che abbiamo gestito bene tutto questo e che Zingaretti sia stato molto bravo e che sia merito suo il risultato raggiunto perché ha saputo avere come bussola l’unità del PD.


