Milano dice No a Regione Lombardia
Intervento di Arianna Censi (video).
L’importante è che sia chiaro chi sta facendo che cosa, il Comune di Milano ha detto NO all’aumento e coprirà i costi.
La nostra decisione è stata quella di non caricare sui cittadini e sulle cittadine un aumento del biglietto, contro la scelta di Regione Lombardia che ha votato ancora una volta a favore degli aumenti.
L’importante è che sia chiaro chi sta facendo che cosa, il Comune di Milano ha detto NO all’aumento e coprirà i costi.
La nostra decisione è stata quella di non caricare sui cittadini e sulle cittadine un aumento del biglietto, contro la scelta di Regione Lombardia che ha votato ancora una volta a favore degli aumenti.
Per un mercato digitale più equo
Articolo di Patrizia Toia.
Nella giornata di oggi, applicando per la prima volta il Digital Market Act (DMA) sul quale in Parlamento abbiamo lavorato duramente negli ultimi anni, la Commissione Europea ha designato i primi sei gatekeepers, o guardiani - ovvero piattaforme online di grandi dimensioni che detengono di fatto dei veri e propri monopoli digitali e che, attraverso il loro strapotere sul mercato, impediscono ai concorrenti di operare liberamente.
Nella giornata di oggi, applicando per la prima volta il Digital Market Act (DMA) sul quale in Parlamento abbiamo lavorato duramente negli ultimi anni, la Commissione Europea ha designato i primi sei gatekeepers, o guardiani - ovvero piattaforme online di grandi dimensioni che detengono di fatto dei veri e propri monopoli digitali e che, attraverso il loro strapotere sul mercato, impediscono ai concorrenti di operare liberamente.
Consumi, è l’era delle rinunce
Articolo di Avvenire
Qualcuno già la chiama l’era della rinuncia e non è difficilissimo capire il perché. Il caro-energia e l’impennata dell’inflazione, gli stipendi fermi al palo, i risparmi ormai erosi da un biennio in cui si è tirata la cinghia: per le famiglie italiane è il tempo delle scelte, scelte che, sul fronte dei consumi, implicano appunto più di un sacrificio.
Qualcuno già la chiama l’era della rinuncia e non è difficilissimo capire il perché. Il caro-energia e l’impennata dell’inflazione, gli stipendi fermi al palo, i risparmi ormai erosi da un biennio in cui si è tirata la cinghia: per le famiglie italiane è il tempo delle scelte, scelte che, sul fronte dei consumi, implicano appunto più di un sacrificio.
L’Europa non conta più sulla scena mondiale
Intervista della Stampa a Romano Prodi.
Alle 11 del mattino Romano Prodi è al lavoro nel suo studio bolognese. Ha già consultato i quotidiani, nazionali e internazionali. È interessato alle tesi del nuovo libro di Thomas Piketty e Julia Cagé, che esce oggi in Francia, ma di cui ha letto parecchie anticipazioni. Gli squilla il cellulare, a tutto volume, e parte l’Inno alla gioia di Beethoven. Sorride davanti alla domanda: «Ma davvero?». «Scusi, ma che suoneria vuole che abbia io, se non l’inno europeo?».
Alle 11 del mattino Romano Prodi è al lavoro nel suo studio bolognese. Ha già consultato i quotidiani, nazionali e internazionali. È interessato alle tesi del nuovo libro di Thomas Piketty e Julia Cagé, che esce oggi in Francia, ma di cui ha letto parecchie anticipazioni. Gli squilla il cellulare, a tutto volume, e parte l’Inno alla gioia di Beethoven. Sorride davanti alla domanda: «Ma davvero?». «Scusi, ma che suoneria vuole che abbia io, se non l’inno europeo?».