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Il PD non è un partito padronale

Written by Luigi Zanda.

"Vogliamo mantenere il partito o trasformarci in un movimento? Io mi sento profondamente democratico, sono iscritto al Pd ed ho contribuito a fondarlo. Penso che il Pd debba abituarsi ad ascoltare opinioni diverse e restare unito; se chi la pensa diversamente dalla segretaria se ne va, come hanno fatto i trenta liguri, la democrazia va a farsi benedire. D'altro canto quando la segretaria dice di chi se ne va che aveva 'sbagliato indirizzo' e 'resiste al cambiamento', usa espressioni non da partito democratico ma da partito padronale". Così a il Domani l'ex senatore dem Luigi Zanda per il quale "bisogna riflettere cosa vuol dire essere di sinistra nel ventunesimo secolo, compreso il tema del come si governa un partito veramente democratico.
Annunciare l'adesione a un non precisato referendum sul jobs act senza aver prima ascoltato gli organi del Pd, non è da partito democratico. Nemmeno frenare sulle spese militari senza aver sentito il partito e senza curarsi degli impegni dell'Italia. Il tema non è se si è più o meno di sinistra, ma il modo affrettato con cui vengono trattate questioni delicatissime. Il Pd e la sua segretaria ritrovino il gusto del confronto su problemi che hanno soluzioni complesse. Se non si chiarisce questo nodo, la politica del Pd continuerà fatalmente a scivolare verso la mera comunicazione. E abbiamo già dato".
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