Abitare: bisogni e soluzioni
Intervento svolto ad un incontro PD (video).
Vorrei provare a dare il senso del quadro generale e delle scelte politiche che stiamo portando avanti in materia abitativa.
Oggi, sul tema della casa, siamo di fronte ad una domanda diffusa e irrisolta. Irrisolta anche dal punto di vista delle opportunità abitative, oltre che sulla qualità delle possibilità abitative. Il diritto alla casa, che è un diritto costituzionale, oggi fatica ad essere concretizzato per tante persone.
Più si inquina, più si paga!
Nel 2015 la famiglia Zambelli, residente in Milano, generava un impatto ambientale e spendeva, per questo, circa 7.400 euro all’anno.
Infatti Marco Zambelli, manager di un’azienda con sede fuori città, aveva necessità, per raggiungere il posto di lavoro, di un’auto: tra bollo, assicurazione, carburante e manutenzione spendeva circa 2.900 euro all’anno. Luisa, sua moglie, lavorava in centro città e poteva raggiungere il posto di lavoro utilizzando i mezzi pubblici. Nel pomeriggio, però, aveva necessità di un’auto per altre esigenze personali e della famiglia (accompagnare i figli, fare la spesa, raggiungere la palestra).
Quanto costa l'inquinamento
Articolo pubblicato dai quotidiani del gruppo QN.
In tempi di misure anti-inquinamento e di politiche ecologiche, si è sviluppata la green economy che, in questa temperie di crisi, ha assunto una valenza economica sempre più anticiclica. Il suo fondamento sta nella Direttiva del 23 gennaio 2008, e successivi aggiornamenti, con la quale la Commissione Europea fissava gli obiettivi di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra del 20%, i consumi energetici del 20%, nonché di soddisfare il 20% del fabbisogno energetico con le energie rinnovabili, entro il 2020.
Il lupo Maroni perde il pelo ma non il vizio
Il lupo perde il pelo, ma non il vizio: nella sanità lombarda non sta cambiando niente, come dimostrano le ultime notizie che riguardano il servizio sanitario lombardo.
Da Formigoni a Maroni il sistema è sempre quello dell’interferenza politica a scapito del merito. Abbiamo ottenuto, nella nuova legge, una modalità di nomina dei direttori generali che tiene finalmente conto delle competenze. Purtroppo, però, anche se per la scelta dei direttori sanitari e sociosanitari avevamo proposto l’indizione di un bando pubblico e una scelta riconducibile agli stessi criteri di merito, questa modalità non è passata.