Il lupo Maroni perde il pelo ma non il vizio
Il lupo perde il pelo, ma non il vizio: nella sanità lombarda non sta cambiando niente, come dimostrano le ultime notizie che riguardano il servizio sanitario lombardo.
Da Formigoni a Maroni il sistema è sempre quello dell’interferenza politica a scapito del merito. Abbiamo ottenuto, nella nuova legge, una modalità di nomina dei direttori generali che tiene finalmente conto delle competenze. Purtroppo, però, anche se per la scelta dei direttori sanitari e sociosanitari avevamo proposto l’indizione di un bando pubblico e una scelta riconducibile agli stessi criteri di merito, questa modalità non è passata.
E così ci ritroviamo in questi giorni con delle nomine frutto della ingerenza dei partiti di maggioranza.
E così ci ritroviamo in questi giorni con delle nomine frutto della ingerenza dei partiti di maggioranza.
Anzi, la situazione è peggio ancora: è evidente che in alcuni casi il riferimento politico, riconducibile ad alcuni direttori generali, è stato riprodotto nella scelta dei direttori sanitari e sociosanitari.
Si spera che questa sia l’ultima volta, in attesa che entri in vigore la nuova normativa nazionale che prevederà il bando pubblico e una selezione per tutti i direttori.
Per quanto riguarda poi l’annosa questione dei ticket sanitari, ancora una volta Maroni annuncia riduzioni senza però dire come e quando avverranno. Se si vogliono tagliare davvero i ticket in Lombardia le risorse ci sono: sono i soldi avanzati dal flop delle precedenti iniziative di Maroni e, in ogni caso, il Fondo sanitario nazionale per la Lombardia per il 2016 sarà maggiore che per il 2015.
Vista la situazione, la Lombardia ha bisogno di un assessore alla Sanità a tempo pieno e non di un presidente che fa l’assessore a mezzo servizio.
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