Le riforme per colmare la distanza tra politica e cittadini

Caro direttore, al fondo degli interrogativi posti, con puntualità e passione civile, da Ferruccio de Bortoli sul Corriere di sabato («Il fossato da riempire tra istituzioni e cittadini») c’è una domanda radicale che merita, secondo me, un approfondimento ulteriore: non se, ma quanto gli strumenti della democrazia rappresentativa, e dunque le sue stesse forme, siano efficaci, riescano a colmare il divario — crescente? — tra elettori ed eletti, tra demos e decisori. Prendendo in parola i timori sul pericolo di una «irrilevanza», una «distanza» che richiama «disaffezione» e «disagio» il governo ha messo in campo una serie di riforme di sistema.
Riconoscimento professioni sanitarie

Unioni Civili, un passo avanti

Intervento svolto a Pregnana Milanese (video)
Non è stato semplice arrivare all’approvazione della legge sulle unioni civili. Nell’opinione pubblica il tema del riconoscimento delle unioni civili e di un sistema di diritti e doveri per le coppie omosessuali era scontato, un fatto dovuto ma in Parlamento non è stato così. Purtroppo, le spinte per impedire di approvare la legge sono state tante. Il tema della stepchild adoption, ad esempio, è stato usato per evocare la questione dell’utero in affitto e comunicare questa idea che, comunque, continua ad avere uno stigma sociale forte, cercando di trasformare la discussione originaria sulle unioni civili (cioè sulla necessità di garantire un sistema di diritti e doveri alle coppie omosessuali) in altro.