Il PD e la necessità di un "pensiero nuovo"
Riflettere su se stessi è il primo passo per il cambiamento. Da questa ovvia constatazione il PD dovrebbe ripartire, dopo una sconfitta elettorale che ha certificato la distanza con gli umori e le pulsioni di una parte sempre più consistente del paese. Quelle stesse avvisaglie, riconoscibili già nel risultato del referendum e colpevolmente trascurate da buona parte del popolo dem, si sono oggi palesate con la crudezza di una sentenza senza appello: la proposta di governo del Partito Democratico, per quanto generosa nello sforzo creativo e coraggiosa sul piano della prospettiva riformista, è apparsa irrimediabilmente ‘altrove’.
In Città Metropolitana stiamo lavorando
Le parole di D'Alfonso riguardanti la Città Metropolitana sono semplificazioni che non rendono giustizia alla sua intelligenza. Entro la fine di maggio, per la prima volta, approveremo il piano triennale e questo ci permetterà di avere più tempo per appaltare le gare. Certo, mancano sempre i 50-60 milioni strutturali. Avremmo una vita più tranquilla e invece operiamo nella situazione più difficile possibile.
Non è vero che di progetti oltre la sussistenza non ne sono stati finanziati. Abbiamo progetti sulla Paullese, sulla rotonda di Binasco, sulla verifica di tutti i ponti e le strade, e sul cambio del metodo di riscaldamento delle scuole. Sono progetti poco visibili, ma che stanno andando avanti.
Legalità scomparsa dall'agenda politica
Dopo il 4 marzo e in questa fase convulsa di trattative e di tentativi di mettere d'accordo i “vincitori delle elezioni”, colpisce molto la scomparsa da qualunque agenda del tema della lotta alla corruzione e della legalità.
Mentre si susseguono le inchieste che svelano episodi di malaffare e di malgoverno, proprio le forze che si sono definite forze di cambiamento alterative al sistema definito corrotto e distante dagli interessi dei cittadini hanno rimosso una questione importante, che costituisce un problema per la nostra democrazia e per lo sviluppo stesso del Paese come quella della corruzione.
Salone del Mobile 2018
Tutto è pronto per la 57esima edizione del Salone del Mobile di Milano, il palcoscenico più ambito del mondo del design e dell’arredo che tornerà a calcare le scene dal 17 al 22 aprile con un carnet ricco di novità e appuntamenti per gli oltre 300mila visitatori attesi provenienti da più di 165 Paesi.Oltre 2.000 gli espositori che presenteranno progetti di straordinario valore, capaci di intrecciare design, tecnologia, flessibilità e sostenibilità in prodotti e soluzioni per un abitare contemporaneo che guarda, consapevolmente, al futuro. Una novità su tutte è la presentazione del Manifesto del Salone del Mobile, che sintetizza il dna della rassegna. All'interno sono contenute alcune parole chiave: Emozione, Impresa, Qualità, Progetto, Sistema, Giovani, Comunicazione, Cultura e Milano al centro.