A Milano il festival delle periferie

Un tour lungo tre anni, 23 tappe, 160 realtà attive incontrate. E, adesso, un festival di tre giorni per raccontare cosa sono e cosa potrebbero essere le periferie di Milano. "Super, il festival delle periferie", girerà Milano dal 12 al 14 ottobre, con iniziative aperte a tutti: dibattiti, proiezioni, spettacoli, workshop e talk, letture pubbliche e laboratori, frutto delle esperienze di un gruppo di persone (l'associazione Tumb Tumb) che ha deciso di mettere a disposizione le sue competenze - sono architetti, urbanisti, fotografi, antropologi, attori - per capire come parlare "di luoghi che fino a poco tempo fa erano considerati soltanto per gli aspetti negativi e che, invece, vogliamo raccontare in altro modo, coinvolgendo anche chi governa la città", racconta la presidente Federica Verona.
Olimpiadi: Finalmente si inizia a lavorare

"Finalmente siamo passati dalla fase delle parole a quella del lavoro". Lo ha detto dopo il vertice con Cortina sulla candidatura alle Olimpiadi 2026 il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il quale conta "ancora sull'aiuto del governo.
Non è giusto che il governo non sostenga i giochi - precisa - abbiamo garantito al Cio che noi ci siamo. Ma non consideriamo finita la discussione con il governo".
Non è giusto che il governo non sostenga i giochi - precisa - abbiamo garantito al Cio che noi ci siamo. Ma non consideriamo finita la discussione con il governo".
Milano è la città italiana più visitata

Milano guida l'Italia. Anche, e soprattutto, l'Italia del turismo.
La città meneghina, infatti, si conferma la regina tra le città del Bel Paese nel "Global Destination Cities Index", la classifica - stilata da Mastercard - che mette in ordine le 162 città con più turisti al mondo.
Milano è la città italiana più visitata in Europa e anche quest’anno si prende il quinto posto della classifica europea, mentre grazie agli 8,81 milioni di visitatori del 2017 guadagna la 15esima piazza nella top 20 mondiale, il cui podio è andato a Bangkok, Londra e Parigi.
Savona a Strasburgo ignora i dossier di sua competenza

Per bocca sua il governo ammette che la pace fiscale è un condono, di fronte al quale “servirà turarsi il naso”, e lo giustifica con la teoria del fustino dixan.
Paghi uno, prendi due. Ma è solo fantapolitica.