Ora subito gli Stati Uniti d’Europa

«L’idea di un’Europa senza Gran Bretagna è un fatto storico che dovrebbe aprire nell’Unione una riflessione di grande respiro. O decidiamo di dare vita agli Stati Uniti d’Europa o il rischio di una involuzione del processo europeo è davvero elevato». Primo segretario del Pd, ex ministro e sindaco di Roma, oggi scrittore e regista, WalterVeltroni guarda con preoccupazione alle conseguenze delle elezioni britanniche: una Brexit da concludere al più presto, come ha promesso il vincitore Boris Johnson, «e pensare che l’Unione europea unita, con anche la Gran Bretagna, è stata una grande utopia realizzata». Ma riflette anche sulla débàcle dei Laburisti, travolti dai conservatori anche in alcuni feudi storici.
Le elezioni in Uk

1.Se entri in un bar (o meglio in un pub) dove tutti parlano con passione del derby calcistico non puoi metterti ad esaltare la pallanuoto, in particolare la pallanuoto degli anni Settanta del secolo scorso. Facile che a un certo punto il barista ti prenda per la collottola e ti sbatta fuori.
2. Il Labour è riuscito nella doppia impresa di non convincere l'elettorato popolare pro Brexit che aveva creduto alle parole (bugiarde, ma coerenti) di Johnson e di Farage e di spaventare il ceto medio europeista con il suo libretto rosso pieno di nazionalizzazioni e di tasse. Un capolavoro, a suo modo.
In Gran Bretagna hanno vinto le bugie di Johnson

I fatti di questi tre anni di convulsioni politiche seguite al referendum del 2016 hanno già dimostrato ampiamente la verità, con aziende che traslocano, persone che perdono il lavoro e segnali economici preoccupanti, ma evidentemente non è ancora abbastanza affinché il popolo inglese, e soprattutto quella parte che abita nei territori più marginali, apra gli occhi.
Gli investimenti green vanno tenuti fuori dal deficit

Bisogna avviare un confronto serio con l’Europa «e costruire un canale privilegiato per scorporare gli investimenti green dal debito».
Va dritto al punto Pier Paolo Baretta, vice ministro dell’Economia, impegnato fino a tarda seria nella messa a punto della legge di bilancio.
L’Europa, almeno secondo la presidente Ursula von der Leyen, appare fredda sulla questione?
L’Europa, almeno secondo la presidente Ursula von der Leyen, appare fredda sulla questione?
«La presidente ha messo al centro del suo intervento la sostenibilità e indicato le risorse disponibile che, ad di là di ogni altra considerazione, mi sembrano ingenti. Proprio per questo motivo ritengo sia opportuno avviare una discussione e immaginare un canale privilegiato per indirizzare nuove risorse in questa direzione, scorporandole dal debito pubblico. Ovviamente bisogna farlo in maniera selettiva, senza strappi».