Le mie proposte al Bilancio preventivo 2020 di Regione Lombardia

Gli emendamenti riguardano:
Le persone sono più avanti della politica

«Le Sardine ci mostrano un popolo, e ci indicano una strada».
Dario Franceschini vede nei ragazzi partiti da Bologna, nelle piazze che hanno saputo animare, il campo che la politica non ha ancora costruito. «La destra si è riconosciuta e organizzata intorno agli estremismi di Matteo Salvini e Giorgia Meloni spiega il ministro della Cultura – il campo avverso ancora no, ma sarà costretto a farlo: a partire dai valori che hanno riempito quelle piazze».
Politici e media chiedono alle Sardine di andare oltre ai no, di dire in cosa credono. Opporsi a sovranismo, populismo, razzismo, fascismo, non è già abbastanza, a volerli ascoltare?
Politici e media chiedono alle Sardine di andare oltre ai no, di dire in cosa credono. Opporsi a sovranismo, populismo, razzismo, fascismo, non è già abbastanza, a volerli ascoltare?
Chiediamo che ci siano tempi certi per i processi
Non so come andrà il Consiglio dei Ministri. Non so se sarà messa all’ordine del giorno la discussione sulla Giustizia, come noi stiamo chiedendo.
La nostra posizione in materia è chiarissima: bisogna mettere mano alla riforma Bonafede per fare in modo che comunque ci siano tempi certi per i processi. Abbiamo fatto proposte, ne faremo altre anche per mettere in campo misure per accelerare i processi, e su questo c’è l’accordo nella maggioranza, ma anche una volta accelerati i processi bisogna dare ai cittadini la certezza di un processo giusto e di un processo che abbia dei tempi certi e che arrivi ad una fine. Questo vale sia per gli imputati che per le vittime, che hanno diritto ad avere una sentenza.
Il PD è molto determinato ad affrontare questa questione e a risolverla.
Fiero del fatto che Milano sia la città dove si vive meglio

Non posso che esserne soddisfatto. E fiero. Ciò non di meno, dopo la gioia viene il dovere e, quindi, la testa sui futuri impegni. Dobbiamo migliorare su alcuni aspetti e colgo qui l’occasione per citarne tre. Innanzitutto c’è da lavorare affinché i benefici derivanti da questo momento di Milano si allarghino a più parte della cittadinanza. Sto parlando di maggiore equità sociale e sono consapevole che ciò si intreccia con la differenza della qualità di vita fra centro e periferie. Ma vorrei con forza affermare che rivendico il lavoro che stiamo facendo su tutti i quartieri della città, agendo nell’immediato e con una visione di lungo periodo che porterà a cambiare radicalmente le cose.