Sull'utilizzo dei fanghi in agricoltura i territori sono in sofferenza
“Tre mesi fa avevamo esultato perché la Giunta regionale aveva finalmente deliberato la riduzione delle tipologie di fanghi ritirabili per l’utilizzo in agricoltura. Per noi era stato un successo perché è una limitazione che abbiamo voluto e chiesto con forza. Ma ora non basta: Regione Lombardia deve assolutamente aiutare i territori che proprio in queste ore stanno fronteggiando un’emergenza fanghi”, lo dice Giuseppe Villani, consigliere regionale del Pd e componente della VIII Commissione Agricoltura dove questo pomeriggio, sul tema, c’è stato un incontro con l’assessore all’Ambiente Cattaneo.
L’estate torbida
Dal 6 agosto al 5 settembre lo scenario istituzionale italiano è radicalmente cambiato: all’inizio del mese dedicato tradizionalmente alle vacanze Matteo Salvini, leader della Lega ormai partito nazionale (e primo d’Italia, secondo i risultati delle elezioni europee alle quali aveva tuttavia partecipato poco più della metà degli aventi diritto), Vicepresidente del Consiglio e Ministro dell’Interno sembrava il padrone d’ Italia, dominando la debole resistenza degli alleati Cinquestelle e del (nominale) capo del Governo Giuseppe Conte.
Il nuovo Governo e gli obiettivi da raggiungere
Abbiamo bisogno di discutere e confrontarci dopo le vicende assolutamente imprevedibili che sono avvenute in agosto e che hanno cambiato tutto.
Abbiamo chiuso i lavori al Senato l’8 agosto, convinti che avremmo ripreso a settembre con lo stesso Governo in carica, nonostante le difficoltà e invece è cominciata all’improvviso una vicenda politica totalmente nuova che ci ha portati a formare e sostenere un nuovo Governo.
Credo che occorra partire da qui, dalle ragioni per cui abbiamo fatto delle scelte che hanno portato alla formazione del Governo e dai contenuti che devono guidare la nostra azione di Governo.
Ora combattiamo per l’Italia del futuro
Il segretario nazionale, Nicola Zingaretti è intervenuto alla Direzione nazionale del partito. “C’è la volontà di aprire una fase fondativa di un’altra stagione storica del Pd”- ha detto Zingaretti.
In merito alla scissione, Zingaretti ha affermato: “Vorrei chiarire che non c’è stato un istante degli ultimi venti giorni nel quale ho vissuto la scissione come un elemento positivo o come un elemento di liberazione da un problema. Ho fatto della tensione unitaria la cifra di questa segreteria e così intendo andare avanti.
Ovviamente reputo sbagliata questa scelta di Renzi, e tra i motivi c’è il fatto che di fronte all’enormità dei problemi è sbagliata e antiquata la divisione dei compiti: semmai serve più Pd come cuore pulsante delle culture, per un di più di innovazione”.