Videoconferenza "Il contrributo dei vaccini nella lotta alle epidemie. Tra Italia e Africa", organizzata da Cuamm, a cui ha partecipato anche Beatrice Uguccioni. Video»
“Fontana non si limiti a scaricare la responsabilità dell'ordinanza sul Governo, ma si prenda la responsabilità di siglare l’intesa offrendo dati precisi e dicendo che cosa intende fare riguardo una possibile diversa gradazione dei provvedimenti nelle diverse zone della Lombardia. Il Dpcm parla chiaro: la responsabilità deve essere condivisa tra Ministero e Regioni. In un momento come questo la collaborazione istituzionale deve essere massima e nessuno deve tirarsi indietro o scaricare su altri le responsabilità di scelte complicate e dolorose”, lo dichiara Giuseppe Villani, consigliere regionale del Pd, in merito agli ultimi sviluppi dell’ultimo Dpcm.
Quello di stamattina non è stato un risveglio facile, soprattutto per tante donne e uomini, cui si chiedono nuovamente grossi sacrifici con una nuova stretta. L'Italia è stata divisa in tre fasce a seconda della gravità della situazione epidemiologica locale: una rossa, una arancione e una gialla, dalla più grave alla meno grave. Il Governo ha dovuto assumere decisioni difficili e dure per tutelare la salute dei cittadini. La stretta, avvenuta già in molti Paese europei, si è resa necessaria per arrestare la seconda ondata della pandemia.
A tutto c’è un limite. In Lombardia i dati di oggi sono drammatici, lo dice il direttore sanitario ATS Milano, indicato proprio dalla Regione nella Cabina di regia nazionale sui contagi: 'RT a 2,01, sistema a rischio, la Lombardia andava chiusa 2 settimane fa”. E invece il Presidente della Lombardia Fontana nelle scorse settimane si è sottratto al suo dovere di adottare in autonomia misure per contenere il contagio. E adesso attacca il Governo che sulla base di quei dati è intervenuto per bloccare la curva dei contagi.